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Test rapidi a scuola «Solo se i dirigenti ne faranno richiesta»

Un'operatrice sanitaria si appresta ad effettuare un  tampone su una paziente
Un'operatrice sanitaria si appresta ad effettuare un tampone su una paziente
Un'operatrice sanitaria si appresta ad effettuare un  tampone su una paziente
Un'operatrice sanitaria si appresta ad effettuare un tampone su una paziente

La novità sono i tamponi rapidi da eseguire a scuola per scovare eventuali infezioni da Covid-19 nel giro di 15 minuti ed evitare così di costringere intere classi ad un periodo di quarantena, se l’Ulss decidesse di non far sospendere le lezioni nel caso di fosse un solo alunno positivo, mentre tutti gli altri sono negativi. A questo proposito il sindaco Federico Sboarina rassicura le famiglie, fornendo una prima indicazione di come avverrà la rilevazione. «I test rapidi», fa sapere, «non verranno fatti a insaputa dei genitori e gli operatori sanitari andranno dove serve e su chiamata dei dirigenti scolastici». La precisazione del sindaco arriva a margine di una videoconferenza con il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, gli altri 97 sindaci dei Comuni veronesi e il direttore generale dell’Ulss 9 Pietro Girardi. Nell’incontro, svoltosi a quattro mesi dalla fine del lockdown, si è parlato anche dei tamponi antigeni in classe, che pure in Veneto, a detta del presidente della Regione Luca Zaia, sono pronti a decollare. «Potremo, spero quanto prima, entrare con il nostro personale sanitario nelle scuole ed evitare così la diaspora verso i punti ad accesso rapido. Abbiamo già 500mila tamponi pronti in magazzino», assicura il governatore. Ora tocca al ministero della Salute fornire i dettagli operativi alle Regioni. Da par suo l’Ulss 9 si sta organizzando per ampliare la rete dei punti dove eseguire il tampone rapido (oltre seimila quelli già effettuati su bambini e ragazzi in età scolare, con sei positivi individuati) e non esclude il coinvolgimento della Croce Verde per arrivare negli istituti con un ambulatorio mobile. «Stiamo valutando questa possibilità», spiega Girardi. «Nel caso in cui si dovesse rilevare la positività di un alunno con sintomi, sottoponendo al tampone rapido anche il resto della classe si possono individuare subito eventuali focolai e velocizzare le procedure». La diagnostica sta evolvendo rapidamente, ma per adesso l’unico modo per individuare un eventuale caso di Covid – e in fretta – resta il classico tampone. «I test rapidi sono sicuri e affidabili, dal punto dei vista dei risultati, su una popolazione a basso rischio. Quindi sono ideali per gli screening di massa», evidenzia Vincenzo Di Francesco, neo direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, dove a stretto giro verrà inaugurato un nuovo punto tamponi riservato alla scuola. «La chiave di volta sarebbero i multi test rapidi in grado di individuare la positività al Covid-19 o ai virus influenzali. Sono in fase di sperimentazione, li stiamo aspettando come arma in vista della stagione influenzale», quando potrebbero dimostrarsi cruciali per fare diagnosi più sicure di fronte alle sindromi da raffreddamento, che molto spesso, e specialmente nei bambini, hanno gli stessi sintomi del Covid. •

Laura Perina

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