Mentre in Corte d’Assise d’Appello si attende la sentenza nei confronti di Andrea Vesentini e Guglielmo Corsi, accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di Nicola Tommasoli, Nicolò Veneri è tornato dietro le sbarre.
E proprio in queste ore il Tribunale di sorveglianza sta decidendo se confermare, o meno, la revoca provvisoria dell’affidamento in prova. Fino al termine della pena. Veneri, a cui era stato prescritto l’esame del capello per rilevare l’eventuale utilizzo di sostanze stupefacenti, si è presentato infatti alla visita con i capelli completamente rasati. Per «protesta». Rendendo così impossibile l’accertamento.
Un comportamento che non è stato gradito dai magistrati di sorveglianza. Nicolò Veneri, oggi ventottenne, sempre per l’omicidio di Tommasoli era stato condannato a undici anni e un mese di carcere dalla Corte d’Assise d’Appello di Venezia nel febbraio del 2015, così come l’amico Federico Perini. Dopo aver scontato parte della pena in carcere e agli arresti domiciliari, i due ragazzi avevano ottenuto prima la semilibertà e poi avevano ottenuto l’affidamento in prova.