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PORTA NUOVA

Stazione, tra degrado
e abbandono
ecco le nuove opere

Stazione: sottopasso per il parcheggio
Stazione: sottopasso per il parcheggio
Stazione: sottopasso per il parcheggio
Stazione: sottopasso per il parcheggio

Sulle vetrine nuove di zecca, ancora oscurate dall’interno con la carta da parati, stanno già facendo la loro comparsa scritte e scarabocchi in vernice spray.

Sulle scale che collegano il piazzale al parcheggio sotterraneo, il parapetto di vetro è stato infranto da qualche vandalo, e ora è fasciato alla bell’e meglio con nastro segnaletico bianco e rosso, affinché la gente non vi si appoggi.

OPERE ABBANDONATE. Stazione di Porta Nuova dopo il cantiere infinito, andato avanti cinque anni fra rallentamenti, intoppi e accelerazione conclusiva. «Avremmo a disposizione una struttura nuova. Nuova ma abbandonata», denunciano gli autisti dell’Atv, indicando la palazzina che, al centro di piazzale XXV Aprile, dovrebbe ospitare un’ampia e comoda biglietteria per gli utenti del trasporto pubblico, oltre allo sportello di informazioni per i turisti chiuso anni fa, prima dei lavori.

Insomma, opere costate tanti soldi, disagi e pazienza rischiano di andare, come si dice a Verona, «a remengo» ancor prima di essere inaugurate.

BICIPARK AL PALO. Così pure non ci si spiega l’immobilismo in cui è lasciato il nuovo «bicipark». L’area coperta, costruita all’estremità ovest del piazzale, dovrebbe servire per assicurare la bicicletta con la certezza di ritrovarla, intera, al proprio ritorno. Ma dentro al recinto chiuso da lucchetti si stanno accumulando rifiuti e foglie secche portati dal vento fra i supporti per bici inutilizzati.

Sono sfruttatissime, invece, le rastrelliere rimaste davanti al Tempio Votivo. Adesso che esiste la nuova pista ciclabile in piazzale XXV Aprile, collegata a quelle di corso Porta Nuova e del quartiere Golosine-Zai, sono tanti i pendolari che scelgono di arrivare in stazione sulle due ruote.

C’è un problema. Quelle rastrelliere provvisorie se ne andranno al più presto per lasciar posto alle nuove pensiline dell’autobus dedicate alle linee extraurbane. Ai passeggeri, in giornate piovose come ieri, tocca aspettare la corriera sotto l’acqua.

LUNGAGGINI BUROCRATICHE. L’apertura della biglietteria Atv e del bicipark – ultimi due tasselli dell’impegnativo restyling del piazzale davanti alla stazione durato cinque anni – sarebbe dovuta arrivare come «regalo di Natale». Ma niente. La data quindi era stata spostata a fine gennaio. Ancora niente.

Cosa blocca l’utilizzo di due opere già pronte e collaudate? Ricordiamo la successione delle inaugurazioni: ottobre 2014 la nuova viabilità, lo scorso marzo la piazza, tre mesi fa il parcheggio sotterraneo. In seguito sono state portate a termine la palazzina dell’Atv e il parcheggio per le bici, poi gli operai se ne sono andati.

STA DI FATTO che Grandi Stazioni, la società delle Ferrovie dello Stato responsabile dei lavori, non avrebbe ancora effettuato la consegna della nuova biglietteria al Comune, nella quale l’Atv sarà in affitto, come lo è ora nell’angusto ufficio nel palazzo ferroviario.

Il mancato passaggio di testimone genera ulteriori problemi. L’Amia non pulisce, perché non è ancora stata incaricata della cura attorno e sotto la galleria della palazzina, dove si accumula sporcizia.

Né è chiaro chi, in questa fase di passaggio, dovrebbe preoccuparsi di proteggere l’immobile da vandali e writers, nonché di accollarsi la riparazione di danni come lo sfondamento del parapetto di vetro.

Per quanto riguarda il bicipark, non si sarebbe ancora trovata l’intesa sulla tariffa da applicare alla custodia delle biciclette, a opera di Metropark, la stessa società che gestisce anche il parking sotterraneo.

Lorenza Costantino

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