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«Sono le regole, ci adeguiamo»

Plateatici nei vicoli del centro. Si attrezzano anche i bar più piccoli
Plateatici nei vicoli del centro. Si attrezzano anche i bar più piccoli
Plateatici nei vicoli del centro. Si attrezzano anche i bar più piccoli
Plateatici nei vicoli del centro. Si attrezzano anche i bar più piccoli

Plateatici più lunghi e tavolini piazzati in ogni pertugio, pur sempre secondo la regola delle distanze. Il centro ieri pomeriggio si preparava all’ondata serale preceduta dall’ordinanza del sindaco Federico Sboarina, richiesta dal Comitato di ordine e sicurezza pubblica l’altro ieri: vietare ai gestori dei locali di servire le persone in piedi dalle 23 in poi. La richiesta è stata accolta, ma con una modifica. Lo scoccare del divieto sarà a mezzanotte. Era un desiderata dei piccoli locali che non hanno il plateatico e che sarebbero stati i più penalizzati. Lo spiegano al Grottino, in corso Santa Anastasia. Un locale minuscolo che serve clientela adulta, abituata a stare in piedi e a chiacchierare con il bicchiere in mano: «Per noi alle 23 sarebbe stato un problema. Già le difficoltà sono tante. Alcuni colleghi con locali come il nostro non hanno aperto. Noi volevamo riaprire a settembre, abbiamo corso il rischio, ma abbiamo scommesso male». Già, perché lavorare applicando le regole anticovid non è facile. «Per noi è già tanto avere questi pochi tavoli all’interno, da mezzanotte allontaneremo i clienti». Con una perdita di guadagno. Poco distante, in via Rosa, al Monte Baldo - altro locale con una clientela affezionata che trascorre la serata in piedi in strada - sono pronti con nuovi tavoli: «È arrivata l’autorizzazione appena in tempo per collocare in strada sette tavoli. Altrimenti sarebbe stato un problema». L’alternativa era mettere una persona in strada che chiedesse ai clienti di mantenere le distanze e tenere le mascherine, con aggiunta di nuovi costi che graverebbero su bilanci già messi alla prova: «Si lavora meno. Ma se si deve sconfiggere questo virus dobbiamo stare alle regole». È dello stesso avviso L’osteria del Bugiardo, in corso Porta Borsari: «Ci arrangiamo con i tavoli all’interno e con quelli all’esterno. Siamo penalizzati, sì, ma dobbiamo seguire le regole». È un coro univoco cui si aggiungono anche i gestori dei Duchi quasi di fronte: «Facciamo quello che ci viene detto di fare e nel vicolo sul retro abbiamo allestito un plateatico». «Chiederemo ai clienti di stare seduti e serviremo solo chi è al tavolo», assicura il gestore di un bar in via delle Foggie, che sbuca su piazza Dante. «E abbiamo allungato un po’ il plateatico». C’è un codice speciale a Sottoriva, invece. «Qui da sempre cerchiamo di seguire regole della buona educazione, civili e del quieto vivere perché sopra ai nostri locali ci sono residenti non vanno disturbati. Sarebbe controproducente per tutti. Ora serviamo solo clienti seduti ai quali chiediamo anche se sono congiunti». •

M.V.A.

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