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«Smog, serve un’azione più incisiva»

Sulla continua emergenza inquinamento - Verona è la sesta città più «avvelenata» dell’area padana - interviene con toni critici Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. «Mentre Il Veneto e l’Italia continuano a pagare multe milionarie all’Unione Europea», dice Bertucco, «dal 2011 a oggi Verona ha costantemente superato il limite annuale dei 35 giorni di sforamento delle polveri (nel 2019 a ieri erano 52 giorni di sforamento) e così continuerà ad essere fintanto che l'amministrazione veronese non si deciderà ad adottare piani della mobilità intelligenti come da anni promesso. Un’azione efficace contro le polveri richiederebbe anche un adeguamento delle politiche urbanistiche. Invece, dopo la grande ondata di commerciale di Tosi, si continua ad aggiungere commerciale a dosi omeopatiche su tessuto già saturo come a Verona Est (Tiberghien, Aldi..) e a Verona Sud (ex Tabacchi e con la Variante 23 una grande superficie di vendita anche al Consorzio Agrario) e a promuovere la crescita di grandi attrattori di traffico». «Le misure strutturali di cui c’è bisogno», prosegue Bertucco, «dovrebbero prevedere il potenziamento del trasporto pubblico su ferro e su gomma, ma di ciò non c’è traccia nei piani del Comune, né in quelli della Regione. Un aspetto dell'inquinamento spesso trascurato riguarda gli effetti sulla salute dei cittadini. Dovrebbe bastare consultare i numeri delle patologie legate all'inquinamento per infondere nei nostri amministratori la volontà di fare le cose per bene».

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