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«Sfruttate il nostro traino»
E parte la diffida all’osteria

Il Consorzio di Tutela vini Valpolicella diffida l’Osteria Caffè Monte Baldo di via Rosa per il "Fuori Amarone". Sfrutterebbe l’occasione della manifestazione per farsi pubblicità, senza preventivo consenso consortile, questo il motivo della diffida.

L’Osteria Caffè Monte Baldo, di Gianni Vesentini e del figlio Simone, in prossimità dell’Anteprima Amarone 2012 ha organizzato una tre giorni con piatti fuori menù a tema Amarone e la possibilità di gustarne in mescita 4 diversi, 2 della Famiglie dell’Amarone d’Arte e 2 di produttori del Consorzio di tutela vini Valpolicella.

Lo scorso 27 gennaio, però, il Consorzio ha informato i titolari del locale, tramite avvocato, di contestare «la legittimità dell’iniziativa promozionale denominata “Fuori Amarone”» perché «sfrutta indebitamente il traino della manifestazione Anteprima Amarone 2012 organizzata dal Consorzio, come reso evidente dalla denominazione del menù e dalla pubblicizzazione dell’iniziativa “in occasione dell’Anteprima Amarone 2012”». E ammonisce che «la violazione di tale divieto è sottoposta alla sanzione amministrativa di 10mila euro».

Pronta la rimozione della dicitura da parte dei titolari dell’esercizio di via Rosa. «Non mi risulta che per dedicare iniziative o spazi dedicati all'Amarone in esercizi pubblici si debba avere preventiva autorizzazione del Consorzio. Nè che questa prassi sia seguita da altri Consorzi. Quello della Valpolicella e i suoi produttori mai ce l’hanno comunicato» replica Simone Vesentini. «Riguardo poi all’utilizzo della parola Amarone, il termine non mi risulta coperto da brevetti o limitazioni, fermo restando, ovviamente, la volontà di non accreditare a noi eventi organizzati dal Consorzio o da produttori». Interviene Sandro Boscaini, patron Masi: «ll Consorzio sbaglia. Sono proprio i ristoratori e gli esercenti i veri ambasciatori dei nostri grandi vini. I titolari dell’Osteria non fanno promozione, fanno vendita». E si chiede «come facciamo noi se i nostri distributori non possono promuovere le bottiglie che acquistano? Allora manifestazioni come Vinitaly o la stagione lirica areniana dovrebbero chiedere royalty a tutta Verona. Non sono queste cose a fare male al sistema e ai produttori d’Amarone».E.COST.

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