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Al Concertone

Scontro sull’omofobia. Ciclone Fedez su Zelger. Il consigliere: «È stato scorretto»

L’attacco dell’artista sul palco del Primo Maggio infiamma la discussione
Il consigliere comunale leghista Alberto Zelger e il cantante Fedez
Il consigliere comunale leghista Alberto Zelger e il cantante Fedez
Il consigliere comunale leghista Alberto Zelger e il cantante Fedez
Il consigliere comunale leghista Alberto Zelger e il cantante Fedez

La frase «omofoba», che Fedez ha citato sul palco del Concertone del Primo Maggio andato in onda su Rai3, il veronese Alberto Zelger l’aveva pronunciata il 6 ottobre 2018 dalle frequenze di Radio 24.

 

Il conduttore della Zanzara, Giuseppe Cruciani, aveva avuto buon gioco nel farlo uscire allo scoperto. Alla domanda «lei come considera le unioni civili tra omosessuali?» lui rispose: «Sono una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie». Queste le parole di Zelger. Che il rapper milanese, nel suo intervento contro l’«ostruzionismo» della Lega in Senato sul disegno di legge che punisce l’omotransfobia, ha ricordato (sostituendo però il soggetto “unioni” con la parola “gay”) davanti a milioni di telespettatori. Zelger, in quell’intervista, aveva argomentato così: «Provate a mettere in una città una popolazione di omosessuali, dopo cent’anni è estinta. È matematico, e io sono laureato in matematica».

 

Lo scalpore suscitato da quell’intervento radiofonico - nel corso del quale aveva parlato anche di «attrazioni gay che dipendono da traumi infantili», citando esperti americani, e di sesso omosessuale che «fa venire malattie di tutti i tipi» - l’avevano poi costretto a scusarsi davanti al Consiglio comunale, che aveva votato un ordine del giorno di censura. «Non intendevo ferire nessuno, ma l’incalzare dei due giornalisti della Zanzara», si era giustificato, «mi ha fatto usare termini impropri e inopportuni, che in seguito sono stati male interpretati».

 

Di nuovo travolto dal clamore mediatico, il consigliere comunale della Lega replica duramente a Fedez. «È stato scorretto usando un programma della Rai, pagata da tutti, per esternazioni politiche di parte, screditando chi non poteva ribattere». Zelger assicura di non aver «mai voluto lanciare offese» e accusa il cantante di aver «estrapolato dal contesto una frase, frutto di un “tranello” di cui lo stesso Cruciani si è scusato personalmente. E questa», esclama, «è bieca manipolazione. Così si può far passare chiunque per delinquente».

 

Si schiera in sua difesa Vito Comencini, deputato della Lega: «Fedez la vuole buttare in rissa cercando pretesti per denigrare un consigliere e una città che merita rispetto. La frase citata? Roba vecchia», taglia corto, «Zelger va conosciuto e giudicato non per una frase, ma per tutta la sua attività in difesa dei valori in cui crede e in cui la Lega crede».

 

Promotore del discusso Congresso mondiale delle famiglie svoltosi in città nel 2019, Zelger è stato spesso alla ribalta della cronaca. Da quella volta in cui, durante un confronto con Marco Pannella sul tema del matrimonio omosex, disse che le donne «hanno un cervello diverso da quello degli uomini, basta guardare come parcheggiano», fino alla revoca, da lui chiesta e ottenuta, della cittadinanza onoraria allo scrittore Roberto Saviano «seminatore d’odio». Quanto al ddl anti-omofobia, Zelger è tra i firmatari della mozione del collega Andrea Bacciga che la definisce «legge bavaglio che viola la libertà di pensiero». 

 

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Enrico Santi

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