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Giovane studentessa a Verona

Resta incinta, 18enne portata in Pakistan
e costretta dal padre ad abortire

Giovane studentessa a Verona
La ragazza ha chiesto aiuto con un messaggio whatsapp
La ragazza ha chiesto aiuto con un messaggio whatsapp
La ragazza ha chiesto aiuto con un messaggio whatsapp
La ragazza ha chiesto aiuto con un messaggio whatsapp

«Mi hanno fatto una puntura e hanno ucciso il mio bambino. Mio padre vuole che mi sposi qui». È il senso dei disperati messaggi inviati via Whatsapp alle compagne di scuola e al fidanzato da Farah, una ragazza italo-pachistana maggiorenne che fino a dicembre ha frequentato l’Istituto professionale Sanmicheli, in città.

La ragazza è fidanzata con un ragazzo di Verona ed è rimasta incinta. Insieme, hanno deciso di tenere il bambino: sarebbe dovuto nascere in giugno.

Ma la famiglia si è opposta: l'hanno portata in Pakistan, dove è stata fatta abortire, «mi hanno sedata e legata da un letto», ha scritto. Ieri la Digos è andata a scuola per raccogliere informazioni mentre la psicologa dell’Ufficio scolastico ha informato il Consolato.

C.F.

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