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Giornata internazionale

Violenza sulle donne, tante iniziative a Verona

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La campagna degli Alfieri della Repubblica
La campagna degli Alfieri della Repubblica
«Canone Amore» Ordine Avvocati Verona

Da gennaio ad ottobre, ovvero durante l'emergenza Covid, sono state circa 1500 le donne vittime che si sono rivolte a Petra, il Centro antiviolenza del Comune. Un numero in linea a quello dell'anno scorso, a dimostrazione che durante il Covid l'attenzione su questo fenomeno non solo non si è allentata ma è stata anzi potenziata, con attività e servizi reiventati per raggiungere ugualmente tutte le persone in difficoltà. In particolare, quelle donne che, costrette in casa dal lockdown o dallo smartworking, si sono trovate a convivere con l'autore delle violenze in modo continuativo, magari in presenza dei figli. Queste vittime, per il 70% sono italiane, e il 48% sposate e il 12% divorziate. Il 70% ha figli. Dal 2013 è attivo anche un servizio di aiuto per gli uomini che agiscono violenza e che, consapevolmente, chiedono aiuto per iniziare un percorso mirato al cambiamento.

 

I DATI 2004-2020. Le richieste di aiuto sono state 4.706, per 2095 vittime seguite dal Centro Petra. Colloqui effettuati 13.694; accoglienze in urgenza e/o programmate 472; gruppo di auto mutuo aiuto vittime partecipanti 77; attività di prevenzione per 4.074 studenti in 36 scuole con 176 incontri; 108 incontri di informazione e sensibilizzazione con la cittadinanza. Sul fronte delle vittime maschili, il 2 per cento del totale, il servizio ad hoc ha ricevuto 310 richieste di aiuto, incontrato 165 autori di maltrattamenti ed effettuato 1.791 colloqui. Numeri in aumento, segno che il tabù del silenzio si sta rompendo, ma che sono solo la punta dell'iceberg di un fenomeno molto più grave e trasversale.

 

LE INIZIATIVE. Oggi, 25 novembre, sui canali dell’Università di Verona verrà inaugurata la mostra «STOP/Campagna contro l'uso di un linguaggio violento e sessista», mentre in tutte le farmacie verrà distribuito materiale informativo. Fino al 2 dicembre, inoltre, su facebook verrà veicolata la mostra «Non chiamatelo raptus, con i volti e le tracce della violenza, iniziativa di A.N.T.E.A.S.

 

L’Associazione Anari, che riunisce i giovani Alfieri della Repubblica, diffonde sui propri canali social la campagna di sensibilizzazione «Non una di meno», con i volti dei ragazzi e ragazze, provenienti da tutta Italia, con un segno rosso dipinto sotto l’occhio destro. «La promozione di una cultura inclusiva, caratterizzata dal rispetto per il prossimo, sono un impegno giornaliero che noi giovani vogliamo prendere a cuore», spiega la veronese Chiara Damasco, alfiere dal 2014. «Ritengo opportuno sottolineare l’importanza di questa giornata , ma credo maggiormente che la violenza va combattuta ogni giorno», aggiunge Celeste Montenovo, alfiere dal 2019.

 

Il Comitato pari opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Verona ha realizzato e pubblicato su Youtube un video, «Canone Amore» che si apre con le parole di Donatella Colasanti sopravvissuta al massacro del Circeo e la splendida musica di «The sound of silence», video che vi proponiamo QUI.

 

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