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PARLA IL VENDITORE

Naufragio di Rimini,
il motore al centro
delle indagini

Il naufragio di Rimini (Migliorini/Adriapress)
Il naufragio di Rimini (Migliorini/Adriapress)
Il naufragio di Rimini (Migliorini/Adriapress)
Il naufragio di Rimini (Migliorini/Adriapress)

Il motore. È proprio il motore del Bavaria di 15 metri uno dei nodi dell’inchiesta sul naufragio avvenuto martedì a Rimini. Un motore da 75 cavalli, di piccole dimensioni e dodici anni sulle spalle, che è andato in panne nel momento meno opportuno, mentre il Di Più stava cercando riparo dalla tempesta all’interno del porto di Rimini. Proprio su questo aspetto è stato sentito dagli inquirenti come persona informata sui fatti Michele Capra, proprietario a Marina di Ravenna della «Gold Sail», un’azienda di mediazione nella compravendita di barche. 

 

Cosa può aver provocato quell’avaria? Capra conosce bene il Di Più: era stato lui a venderla ad Alessandro Fabbri e all’altro armatore. Per questo gli inquirenti hanno deciso di sentirlo. «L’anno di fabbricazione del Bavaria è il 2005: i serbatoi che hanno dodici anni possono avere all’interno molto sporco, e acqua», racconta Capra. «I motivi che possono portare allo spegnimento di un motore possono essere molti: può essere entrata acqua, possono essere partite delle bolle nel gasolio, può essersi infilata polvere o sporco nell’alimentazione. Sarebbe importante anche capire dov’è stato fatto rifornimento: a volte il gasolio non è di buona qualità e ciò potrebbe aver influito». Le incognite sono tante, ma per la procura di Rimini è essenziale capire se lo spegnimento del motore sia dipeso da un vero e proprio guasto o se a provocarlo siano state le condizioni meteorologiche avverse di quel giorno.

 

 

M.TR.

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