Accusato dai Cinquestelle di aver detto che la deputata veronese Francesca Businarolo non era in grado di presiedere la commissione perché incinta, il deputato del Pd Andrea Romano è finito nel tritacarne dei social. Nessuna registrazione ha dimostrato che l'accusa fosse vera, contro di lui c'è la parola di un altro parlamentare M5S, Giuseppe Brescia, ma tanto è bastato per «condannare a morte» l'onorevole del Pd. L'odio della rete, infatti, non ha tardato a mostrarsi anche con concrete minacce che lo stesso Romano ha pubblicato sulle sue pagine social dopo aver denunciato l'autore.
«#AndreaRomano azzardati solo un'altra volta ad offendere una donna incinta, e ti giuro su Dio e i santi del cielo che vengo a cercarti e ti apro la pancia come si fa coi maiali, voltacasacca pezzente e foruncoloso schifoso del partito di #Bibbiano» è la minaccia che arriva da un utente twitter, probabilmente fasullo, accompagnato dall'immagine di un coltello insanguinato.
«Questa è una minaccia di morte ricevuta oggi e legata alla campagna diffamatoria lanciata da Cinque Stelle, Lega e Fratelli d’Italia», ha scritto Romano sulla sua pagina Facebook. «Perché le conseguenze delle #fakenews non sono solo l’intossicazione del dibattito pubblico e l’avvelenamento della politica, ma anche la spinta alla violenza e all’intimidazione (ovviamente ho segnalato alla polizia il nome e l’account)»