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A Santa Lucia

La casa sequestrata ai mafiosi diventa il luogo delle seconde possibilità

A Santa Lucia
Un momento della consegna dell'appartamento
Un momento della consegna dell'appartamento
L'appartamento dei mafiosi diventa luogo di rinascita

A Santa Lucia, in piazza dei Caduti, un immobile confiscato alle mafie diventa luogo di rinascita per i cosiddetti debitori esecutati: persone e famiglie, cioè, che hanno perso tutto dopo aver subito un’ordinanza di sfratto o il pignoramento della casa.

 

Il comune di Verona ha infatti ricevuto dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati (Anbsc) un appartamento che, dopo un bando, ha rimesso a disposizione della collettività per finalità sociali (come previsto dal codice antimafia) assegnandolo in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Fevoss Santa Toscana, che aveva presentato un progetto assieme all’associazione Av.Es., (Avvocati Veronesi per le Esecuzioni).

Saranno questi ultimi di segnalare al Comune e a Fondazione Fevoss Santa Toscana i casi più delicati nei confronti dei quali intervenire.

«Tra chi ha perso la propria abitazione a seguito di una procedura esecutiva, ci concentreremo sulle persone più indigenti e meritevoli, che si trovano in questa situazione in maniera assolutamente incolpevole», conferma il presidente di Av.Es., Francesco Ferrarese.

 

L’immobile apparteneva a un veronese di 64 anni condannato nel 2017 a sei anni e mezzo per usura e tentata estorsione.

Può ospitare fino a due piccoli nuclei familiari e sarà dunque offerto come alloggio temporaneo, nell’attesa che le persone possano trovare una sistemazione definitiva. Ma prima necessita urgentemente di alcuni interventi di ristrutturazione e adeguamento per renderlo più accogliente e dignitoso. «Un rivenditore si è già fatto avanti per offrire nuovi sanitari, una piccola azienda edile farà la sua parte per eseguire i lavori. Rimarrebbero gli infissi da sostituire, un boiler elettrico per il bagno, i rivestimenti della zona cottura, le pareti da tinteggiare, i mobili per allestirlo», spiega il presidente della Fondazione Fevoss Santa Toscana Alfredo Dal Corso.

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