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Coronavirus, i timori di Verona

L'appello di sindaco e Ulss: «Uscite solo se è indispensabile, bisogna fermare i contagi»

Coronavirus, i timori di Verona
Controlli nei mercati (foto Marchiori)
Controlli nei mercati (foto Marchiori)
Controlli nei mercati (foto Marchiori)
Controlli nei mercati (foto Marchiori)

L'impennata di contagi anche a Verona fa scattare l'allerta del sindaco e dei sanitari.

E arriva l'appello: «Invitiamo», si legge in una nota di palazzo Barbieri, «i cittadini a non uscire se non è indispensabile, ad evitare di andare a trovare i nonni e le persone più fragili, a non recarsi negli ospedali se non per motivi urgenti. Quando si esce, la raccomandazione è quella di non allentare mai la presa, ovvero di adottare sempre le misure anticontagio anche e soprattutto nei luoghi e nelle situazioni in cui si pensa di essere più sicuri dal contagio».

 

Sboarina è intervenuto nel punto stampa in streaming insieme al direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera Vincenzo Di Francesco e alla direttrice sanitaria dell'Ulss 9 Scaligera Denise Signorelli. «È evidente la gravità del momento», dice il sindaco, «non dobbiamo  allentare le misure di prevenzione come l'uso della mascherina, perché sono l'unico strumento che abbiamo per proteggere noi e gli altri dal virus.

Un anno fa, nel weekend di Halloween con le feste per grandi e bambini, tutti i locali e le discoteche erano aperte, adesso invece sono chiusi e il rischio è che si creino assembramenti nelle strade o peggio feste nelle case private con tante persone. L'appello è di continuare a essere responsabili in ciò che facciamo, rispettiamo il distanziamento sociale anche quando ci sentiamo al sicuro.

Domani ricorre anche le festa dei santi, è abitudine recarsi nei cimiteri e fare visita ai propri cari. Anche in questo caso, l'invito ai cittadini è di prestare la massima attenzione e agli anziani di uscire il meno possibile oppure in spazi aperti e poco frequentati».

 

«Non siamo pronti ad una velocità di contagi come questa - ha detto Di Francesco-. I letti ci sono, così pure i respiratori, siamo attrezzati e organizzati per accogliere un numero importante di pazienti, ma ci sono anche le altre patologie da curare e le altre emergenze a cui rispondere. Abbiamo aperto una parte del piano della spina centrale di Borgo Trento, collegata alla rianimazione e alla semirianimazione. Ci stiamo avvicinando alle prossime tappe che prevedono aperture di ulteriori interi reparti Covid, fin qui teniamo, ma se la pressione continua a salire la situazione potrebbe peggiorare. Ecco perché è fondamentale tenere sotto controllo la curva dei contagi».

 

«Rispetto agli ospedali - aggiunge Signorelli -, quello di Villafranca resta il principale punto Covid con 58 ricoverati e 14 in terapia intensiva. Non siamo ancora nella fase 3 regionale, rispetto alla quale Villafranca diventa totalmente Covid Hospital, ma visto l'andamento dei numeri immagino che verrà decretata già nei primi giorni della settimana. La difficoltà è nel mantenere attive tutte le attività, le altre patologie ci sono, stiamo cercando di governare le liste d'attesa ma i cittadini devono essere preparati e portare pazienza se verranno contattati per lo spostamento di qualche visita o intervento non urgente».

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