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«Il traforo a basso costo si può fare»

Federico Sboarina, 47 anni, avvocato, è sindaco di Verona dal giugno del 2017
Federico Sboarina, 47 anni, avvocato, è sindaco di Verona dal giugno del 2017
Federico Sboarina, 47 anni, avvocato, è sindaco di Verona dal giugno del 2017
Federico Sboarina, 47 anni, avvocato, è sindaco di Verona dal giugno del 2017

Fermo sul programma e sui suoi valori etici. «Da quelli non recedo». Rivendica risultati, dopo un anno di semina, il sindaco Federico Sboarina, 47 anni, avvocato, alla guida dell’Amministrazione di centrodestra. Come dire: altro che immobilismo, come dall’opposizione gli viene rinfacciato. «I lavori del filobus partono, abbiamo sbloccato la questione variante alla statale 12; presto il bando per i lavori da 9 milioni all’ex Arsenale. Si accelera sul ribaltamento del casello di Verona sud e rilanciamo la Fondazione lirica Arena e la cultura. Contrariamente a chi per anni ha solo parlato». Ufficio in municipio, ore 8, prima della partenza di Sboarina per Venezia per l’incontro con i sindaci veneti sul Bando periferie (altro articolo). Sindaco Sboarina, lei è anche presidente della Fondazione lirica Arena, che sta attraversando l’ultimo anno del piano di risanamento 2016/2018. Quali obiettivi ha per l’ente? Ho incontrato nei giorni scorsi a Milano il ministro del beni culturali e del turismo Bonisoli, a cui ho chiesto che, viste le dimensioni del festival areniano, esso possa avere una sorta di “occhio di riguardo” da parte del ministero. Abbiamo cominciato un percorso e c’è l’accordo di aggiornarsi a breve. Ci sono già nuovi fermenti, però, in Fondazione, e c’è stato uno sciopero dei lavoratori. Noi stiamo predisponendo un piano di rilancio, che tra l’altro prevede tagli agli sprechi - e non certo al personale - i quali nelle precedenti gestioni avevano portato a 26-28 milioni di debiti. Tutto l’impegno impiegato per Fondazione Arena sta dando i suoi frutti, compresa la nuova gestione dello staff manageriale, che ha portato a oggi a un incremento dell’8,6 per cento degli spettatori rispetto all’anno scorso. Sta procedendo il cammino per la candidatura di Verona a capitale europea della cultura nel 2021? Sì ed è l’occasione per costruire progetti con le migliori energie della città. Stiamo lavorando per quello stesso anno, il 2021, anche per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. Il 19 settembre mi incontrerò con i sindaci delle altre due città dantesche oltre a Verona, cioè Firenze e Ravenna. Con il ministro dell’Interno, nonché segretario della Lega, Matteo Salvini, lei ha avuto vari incontri. Come si consolida l’asse Verona-Roma sul fronte della sicurezza? Ci ha confermato l’intenzione di consentire ai Comuni di sbloccare il patto di stabilità e utilizzare denaro accantonato (Verona ha fermi 107 milioni, ndr) per aumentare la dotazione di tecnologie e mezzi per la sicurezza urbana e assumere altri agenti della Polizia municipale. Condivide la linea dura di Salvini su immigrazione e profughi? È prioritaria la lotta all’immigrazione clandestina e useremo il pugno di ferro nello svolgere i controlli, come per i negozi etnici e il caso delle Golosine è un esempio. Sottolineo che dopo la “scossa” che avevo dato al prefetto Mulas, che lavora davvero molto bene, a Verona non è più giunto alcun richiedente asilo. Infrastrutture: che cosa c’è in pentola? Ho incontrato i vertici dell’Autobrennero, di cui il Comune è socio: mi hanno detto che è pronto il progetto esecutivo del nuovo casello di Verona nord, un punto critico. Inoltre, a fronte dei 53 milioni che l’autostrada Serenissima ha confermato, c’è una disponibilità anche della A22 a dare un contributo per chiudere l’anello a nord della città, per capirci con il traforo dalla Valpantena ad Avesa e poi con una strada parallela a via Mameli, con innesti verso i quartieri. Sarebbe una strada a pedaggio? Invece di 500-600 milioni, come l’ipotesi precedente, questo potrebbe costare un centinaio di milioni, finanziato dalle due autostrade. Ma con un pedaggio basso. E il ribaltamento del casello di Verona sud? È al bando la progettazione. Aeroporto Catullo? Come soci, in vista delle prossime scadenze, siamo molto attenti all’esecuzione del piano di investimento illustratoci e questo dimostra la nostra volontà di far crescere l’aeroporto, fondamentale per Verona. Come lo è l’interporto al Quadrante Europa. Con le categorie economiche, rappresentate dalla Camera di Commercio che con il Comune e la Provincia è socia per un terzo del Consorzio Zai, stiamo dialogando molto. E vogliamo capire se il Quadrante Europa lavora per rilanciare la logistica a Verona o per vendere terreni, quindi opera dal punto di vista immobiliare. A proposito: Ikea alla Marangona, terreno in parte del Consorzio Zai. Ci sono sviluppi? Noi abbiamo soltanto manifestato la nostra contrarietà a un centro commerciale annesso al centro vendita di mobili Ikea, dimostrando l’autorevolezza dell’Amministrazione, che non subisce imposizioni. Ora Ikea ci ha prospettato di ridurre il centro commerciale e di costruire un palazzetto per concerti. Questa modifica, tra l’altro, dovrebbe consentire di andare in deroga alle leggi regionali che per quell’area pongono un tetto massimo di aree commerciali. Ai primi di settembre avremo un progetto più avanzato. Il presidente del Consorzio Zai è Matteo Gasparato, di Verona Domani, l’associazione che ha rapporti tesi con l’Amministrazione, anche per il caso Ikea e per le nomine nelle aziende, e va ricordato che Verona Domani vuole la presidenza dell’Amia. Quale sarà il punto di caduta? Il nuovo presidente di Verona Domani, il consigliere comunale Paolo Rossi, ha detto che l’associazione è fedele all’Amministrazione, pur intendendo fare critica costruttiva. Bene, io auspico che siano leali, più che fedeli. Critici, anche? Hanno due assessori, il capogruppo della lista Battiti Verona Domani nonostante Verona Domani abbia solo tre consiglieri sui 12 della lista; e poi due presidenti di circoscrizione, il presidente di Veronamercato e il vice di Agsm. Hanno tutti gli strumenti per lavorare ed essere anche critici. Ricordo che con gli altri alleati Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Verona Pulita, non stiamo altro che eseguendo il nostro programma. Tra l’altro sono in corso tanti cantieri stradali per asfaltare e coprire buche. Ci scusiamo con i cittadini per i disagi, ma lavoriamo per la sicurezza stradale. Le nomine negli enti? Terranno conto degli equilibri della coalizione. Doppi incarichi di assessori o consiglieri e parlamentari. Come le pensa? Se un assessore svolge fino in fondo il suo compito, per me va bene così. Lei ha sempre rivendicato la sua impostazione sui temi etici, a cominciare dal sostegno alla famiglia, tanto che ha lei la delega. Sono temi che hanno provocato frizioni, anche in maggioranza. Io non posso scindere dal mio ruolo il mio credo sulla famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, e condivido il fatto che Salvini abbia fatto togliere dalla carta d’identità dei bambini la dicitura “genitore 1” e “genitore 2”, mettendo madre e padre. È tutto nel mio programma, dove si parla di famiglia naturale e avevo già preso posizione contro i libri gender. C’è stata maretta sui temi etici, in Consiglio, sulle mozioni del consigliere Zelger contro la legge 194 sull’aborto e per aiutare mamme che scelgono di partorire, e a quella per far seppellire i feti. È scoppiato un caso sul saluto romano del consigliere Bacciga in aula, rivolto a esponenti del Movimento “Non una di meno”, mentre si discuteva delle mozioni. Lei che cosa ne pensa? Le ho firmate anche io, quelle mozioni. Quanto all’aula, credo che verso Bacciga sia stata fatta una provocazione e che lui abbia risposto con una provocazione. Né l’una né l’altra devono accadere in un Consiglio comunale. Abrogare la legge Mancino che condanna gesti e incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Bacciga promuove una mozione. La condivide? Devo valutarne bene i contenuti, prima di esprimermi. L’ex sindaco Tosi la attacca quotidianamente. Che cosa replica? Da sindaco negli ultimi cinque anni ha solo parlato, senza concludere nulla. E per fortuna non ha compiuto certe assurdità annunciate. Ora, avendo parecchio tempo a disposizione, cerca visibilità, ma con zero contenuti. Noi, viceversa, consapevoli che tutto è perfettibile e migliorabile, stiamo ottenendo risultati. Un sogno nel cassetto? Riqualificare il centro storico, con Fondazione Cariverona che con il piano Folin intende riconvertire tanti suoi palazzi. Andrà modificata la loro destinazione urbanistica e dovremo sfruttare il tema del polo museale unico. Coinvolgendo anche cortile e casa di Giulietta. •

Enrico Giardini

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