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Il tempo e le persone del Tiberghien

Un gruppo di partecipanti alla serata al Teatro Nuovo di San Michele
Un gruppo di partecipanti alla serata al Teatro Nuovo di San Michele
Un gruppo di partecipanti alla serata al Teatro Nuovo di San Michele
Un gruppo di partecipanti alla serata al Teatro Nuovo di San Michele

Il Lanificio Tiberghien raccontato da chi c’era. Si spiega così il pienone del Cinema Teatro Nuovo di San Michele venerdì sera nella serata della proiezione in anteprima del documentario «Tiberghien storia di una fabbrica». Una galleria di interviste che hanno descritto la storia, sotto l’aspetto umano e imprenditoriale, della fabbrica che ha segnato per oltre un secolo la vita e la crescita del quartiere di San Michele. Molti applausi e consensi per il filmato da parte degli oltre 500 spettatori presenti in sala, moltissime anche le persone che non hanno trovato posto, firmato da Dario Dalla Mura e Elena Peloso. Un cortometraggio che racconta la storia dell’ex opificio, fondato nel 1907 e chiuso nel 2004, che tanto lustro ha dato all’economia locale, le amarezze e le esistenze di tanti lavoratori, realizzato dall’Istituto veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, nell’ambito del progetto «Intrecci di fili, carte e memoria: il Lanificio Tiberghien a Verona» che comprende una mostra fotografica ancora in corso nella sala consigliare della settima circoscrizione, curata dalla scrittrice Nadia Olivieri e da Michele De Mori. Presenti in sala molti protagonisti del documentario e della storia degli ultimi e drammatici anni di una profonda crisi che ha portato alla chiusura dello stabilimento tra cui l’allora giovane cronista Lillo Aldegheri che ha evidenziato la figura del sindaco di Verona Renato Gozzi che guidò l’Amministrazione cittadina tra 1965 e 1970 e tra il 1975 e il 1980. In mezzo ci fu il sindaco Carlo Delaini. Non una fabbrica ma una famiglia hanno ricordato alcuni testimoni. Si spiegano così le case per i dipendenti, il convitto per la formazione delle future maestranze, le colonie estive per i figli degli operai e per tanti anni l’assenza di scioperi. Una serata che a molti ha fatto venire un groppo in gola per le emozioni che ha regalato. All’evento hanno partecipato i consiglieri comunali Anna Leso e Stefano Vallani, l’assessore alla Pianificazione Urbanistica Ilaria Segala che ha spiegato la cancellazione definitiva da parte dell’Amministrazione Sboarina del centro commerciale previsto su terreno agricolo alla Cercola. Nell’area del Tiberghien ci sarà una ristrutturazione che prevede una parte destinata al ricettivo, abitativo e una parte commerciale ridotta a meno della metà rispetto a quanto previsto dall’Amministrazione Tosi. «In queste settimane», spiega l’assessore Segala, «ho avuto degli incontri con associazioni del territorio che hanno presentato delle osservazioni alla variante 23 che verranno discusse e valutate. In generale ipotizziamo che gli edifici di pregio industriale vincolati potrebbero ospitare un museo, manifestazioni, teatri sperimentali, laboratori didattici, una scuola materna, con una grande area verde attrezzata su via Unità d'Italia». •

Luciano Purgato

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