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Il parroco chiedeva soldi
per benedire: condannato

Il cimitero monumentale di Verona (foto d'archivio)
Il cimitero monumentale di Verona (foto d'archivio)
Il cimitero monumentale di Verona (foto d'archivio)
Il cimitero monumentale di Verona (foto d'archivio)

L'aver chiesto a un'impresa di pompe funebri 20 euro per benedire un defunto sono costati cari al parroco della chiesa del Santissimo Redentore al Cimitero Monumentale, don Silvano Corsi. Il gip Isabella Cesari lo ha condannato in abbreviato a un anno e due mesi per tentata estorsione. «Assurdo», ha commentato il suo legale, Francesco Delaini. «Impugneremo il verdetto in appello».
A far partire l’indagine era stato un esposto-denuncia presentato proprio dall’impresa di pompe funebri, che ha presentato in aula un file audio a riprova delle accuse. «Tutti lasciano almeno venti euro e se non verranno lasciati», avrebbe intimato don Corsi, «non andrò a dare la benedizione e non permetterò di farlo nemmeno ai miei diaconi».
Sulla sua pagina Facebook il parroco aveva scritto, prima di presentarsi in tribunale: «Ci sarà l'udienza in tribunale a Verona per l'accusa che mi sta facendo soffrire ormai da più di un anno e mezzo. Chiedo a tutti i miei amici la preghiera al Dio della Vita e della storia. E rinnovo ancora una volta la mia fiducia nella Magistratura Veronese e nella sua saggezza nel giudicare».

CO

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