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Filobus, tre mesi di tempo per la nuova proposta

Michele Bertucco
Michele Bertucco
Michele Bertucco
Michele Bertucco

Lavori sospesi, cantieri aperti su chilometri di strade, rallentamenti (e non solo del traffico paralizzato in prossimità di alcune aree di lavoro). Il percorso del filobus è ancora in salita, ma ora l’amministrazione comunale avrà tempo tre mesi per relazione ai capigruppo o in consiglio comunale sull’evoluzione della proposta di soluzione per il progetto filobus. Ovvero, chiarire quale sarà il piano B e come si procederà. Lo si è deciso ieri in un consiglio comunale straordinario chiesto da Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune. Il consigliere di minoranza ha presentato una mozione, firmata da tutti i consiglieri di opposizione, per chiedere al sindaco Federico Sboarina di illustrare la situazione, dal momento che non ci sono atti amministrativi che dicano che Palazzo Barbieri stia pensando ad altra tecnologia, «né ci sono accordi scritti con l’Ati che sta realizzando il filobus», ha esordito Bertucco. «L’amministrazione dica cosa intende fare. Se c’è un piano B e il progetto va modificato, lo si dica». È partita da questa domanda la discussione consiliare condotta online dal presidente del consiglio Ciro Maschio, che come esponente di Fratelli d’Italia, si è appellato al sindaco perché con il ministero e il Governo trovi la strada per una «revisione radicale di un progetto che non abbiamo mai voluto e si possa dare una proposta alternativa veloce per la città». «La mozione illustra il percorso accidentato e complicato dell’opera iniziato 26 anni fa e di una situazione che si fa sempre più ingarbugliata, anziché risolversi. Serve un cambio di rotta. I cantieri proseguono, senza piano B», ha continuato Bertucco, invitando, nella mozione, a relazionare su rapporti e stato della convenzione con Amt, sui lavori e sul progetto del filobus, e sugli incontri avvenuti con l’Associazione temporanea d’imprese che lavora e il ministero dei trasporti. Lo stesso invito al sindaco è arrivato dai comitati civici collegati alla seduta. Alcuni consiglieri hanno poi rilevato le criticità dei cantieri aperti - chiedendone la chiusura entro l’inizio della scuola - e delle varianti del percorso in via Pisano, viale Spolverini, via San Paolo. Le prime risposte sono state date dal presidente di Amt, Francesco Barini che ha spiegato che il sistema alternativo potrebbe essere un bus elettrico senza fili con ricarica rapida al capolinea e durante il percorso. Ma incalzato dall’intervento di Bertucco che sosteneva non fossero stati dati termini temporali e indicazioni («O c’è un accordo con l’Ati e con il ministero e il progetto può essere rivisto, altrimenti stiamo parlando del nulla, mi aspettavo una risposta dal sindaco»), Sboarina è intervenuto: «La possibilità di modificare il vecchio progetto deriva proprio da un accordo con ministero e Ati, con i quali si lavora ogni giorno per arrivare a una soluzione in tempi brevi con una tecnologia meno impattante. È stato ereditato un progetto che non aveva alcuna possibilità di essere modificato fino a qualche settimana fa. La pandemia ha generato una serie di concause. Poi è arrivato a definizione il Pums». Quanto ai cantieri: «I lavori non sono per il filobus, ma per chiudere i cantieri aperti. I quali entro settembre saranno tutti chiusi», ha concluso Sboarina che ha chiesto delle modifiche alla mozione che lo impegna a relazionare entro tre mesi. Modifiche accettate. La mozione è passata con 28 voti a favore e un astenuto. •

Maria Vittoria Adami

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