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Per il Citrobacter

Maternità chiusa
«Dobbiamo liberarci
da questa bestia»

Trasferite le terapie intensive
L'ingresso dell'ospedale della donna e del bambino (Marchiori)
L'ingresso dell'ospedale della donna e del bambino (Marchiori)
citrobacter, parti sospesi in Bgo Trento

AGGIORNAMENTO 13 GIUGNO

Sulla vicenda interviene il direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Integrata Francesco Cobello: «Le abbiamo provate tutte, in questi mesi, ma non siamo ancora riusciti a debellare questo insidioso Citrobacter dalla Terapia intensiva neonatale e da quella pediatrica: ha colpito una dozzina di neonati per cui a questo punto, costi quel che costi e consapevole di causare notevoli disguidi, trasferisco i piccoli già ricoverati nella spina centrale, nell’ex padiglione 13, e così, a stanze vuote, bonifico a fondo gli ambienti in cui il batterio s’è insidiato. È l’ultimo, estremo atto di una serie di interventi di disinfestazione massiccia che fino a qui non ci hanno purtroppo liberato da questa bestia: finchè non sono certo che l’avremo eliminata, io tengo tutto chiuso, mando le donne a partorire altrove e non ricovero più nessuno».

 

E su l'Arena in edicola oggi, Camilla Ferro ha raccolto il racconto di un'altra mamma, Elisa: «Mia figlia ha il 70 per cento del cervello bruciato. Mia figlia è nata sana il 4 marzo, prematura di 30 settimane, ma sana, e adesso ha un grave handicap neurologico. Mia figlia è stata tra la vita e la morte più volte durante i lunghi mesi di ricovero in Terapia intensiva neonatale a Borgo Trento, ma ha tenuto duro ed è rimasta qui: è disabile, con un idrocefalo destinato a peggiorare, con i dolori, con le crisi epilettiche, bisognosa di riabilitazione, di farmaci, di assistenza 24 ore al giorno». Mamma Elisa è distrutta ma lucida: «A mia figlia è stato tolto di diritto alla salute, perchè in ospedale sapevano, quando sono andata a partorirla, che c’era questo Citrobacter e che tutti i piccoli erano a rischio. Eppure nessuno mi ha detto niente».

 

12 GIUGNO

Alla luce dell’indagine aperta dalla Procura di Genova, dopo gli articoli del nostro giornale sul caso di Nina, la neonata morta per un’infezione da Citrobacter, la direzione sanitaria dell’ospedale di Borgo Trento ha deciso di chiudere temporaneamente la terapia intensiva neonatale e quella pediatrica, ospitate nell’ospedale della donna e del bambino, e di trasferire questi due reparti nella spina centrale dell’ospedale per liberare la Tin e Tip e avere la possibilità di ripetere una bonifica per sanificare i locali.

Fermo anche il punto nascite, le partorienti sono state dirottare ad altre strutture del territorio.

 

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