Aveva convinto l'anziano del quali si occupava a nominarla erede lasciandole la casa.
Ma non solo: lo maltrattava e gli faceva mancare cibo.
Tentata estorsione (per il testamento) e maltrattamenti le accuse per C.V., una signora di origine romena che ieri è stata condannata a un anno e sei mesi (pena sospesa) ma soltanto per le modalità con cui trattava l’anziano. Assolta per la tentata estorsione.
La vicenda era emersa nel 2013 nello studio del notaio: il signor Elio, classe '25, spiegò di essere stato intimidito dalla badante che lo maltrattava, lo pizzicava e che non lo nutriva a sufficienza.
La signora Visan venne allontanata e tre mesi dopo, in giugno, l’anziano dichiarò di non volere procedere contro la donna perché comunque se ne era andata e lui aveva una nuova badante.
LE TESTIMONIANZE
La dichiarazione non interruppe però il procedimento penale (i maltrattamenti sono procedibili d’ufficio) e nel corso del processo è emerso che lei girava per casa in abiti succinti e che lui aveva cercato di fare il «birichino», ma la donna reagiva colpendolo e insultandolo. Lo chiamava «vecchio schifoso».
La badante l’aveva scelta lui personalmente e anche le volontarie dell’associazione che frequentavano la casa hanno dichiarato che la casa era ben tenuta e pulita rispetto al passato. Hanno dichiarato anche che lui aveva cambiato tantissime badanti sostenendo che nessuna era in grado di stargli dietro.