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Nell'inchiesta una imprenditrice scaligera

Armando Siri indagato
anche a Milano
Sequestri a Verona

Nell'inchiesta una imprenditrice scaligera
Il senatore leghista Armando Siri
Il senatore leghista Armando Siri
Il senatore leghista Armando Siri
Il senatore leghista Armando Siri

Dopo la Procura di Roma anche quella di Milano iscrive nel registro degli indagati il senatore leghista Armando Siri.  E l'inchiesta passa anche per Verona. Questa volta però il reato ipotizzato non è corruzione, bensì autoriciclaggio per via di due mutui, ritenuti ’"anomali", per un totale di circa 1,2 milioni di euro, concessi dalla Banca Agricola Commerciale di San Marino senza le garanzie dovute.

 

LA RICOSTRUZIONE. Un passo avanti nell’inchiesta dei pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, nella quale è indagato anche Marco Luca Perini, capo della segreteria del parlamentare leghista, sono state le perquisizioni e i sequestri dei giorni scorsi disposti dopo le segnalazioni dell’autorità di vigilanza bancaria di San Marino, sull’esistenza, accanto al primo prestito di 585 mila euro usato da Siri per l’acquisito di una palazzina per la figlia a Bresso, di un secondo mutuo di circa 600 mila euro. Mutuo quest’ultimo ottenuto da una società, la TF Holding, che in qualche modo aveva legami con il senatore. Uno dei due titolari, Fiore Turchiarulo, in passato si era candidato per il Partito Italia Nuova di cui lo stesso Siri era presidente e che ora si è trasformato nell’associazione Spazio Pin.

 

Ed è proprio presso le sedi della società e di Spazio Pin che i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza l’altro ieri si sono presentati a caccia di documenti e materiale per far luce sulla vicenda per la quale da mesi sono in corso rogatorie nello Stato di San Marino e sono stati sentiti una serie di testimoni. Non solo hanno bussato alla porta della TF Holding che accanto all’attività di compravendita immobiliare gestisce due bar uno dei quali nel mezzanino della metropolitana alla stazione milanese di Rogoredo, ma si sono recati anche allo Spazio Pin in viale Monte Santo. Lì alla presenza pure di Siri, hanno trovato fra l’altro un computer, che Perini ha dichiarato a verbale essere del parlamentare (il quale ha confermato). Immediatamente sono state sospese le operazioni ed è stata inviata una richiesta di autorizzazione al Senato per mettere i sigilli al pc e poter esaminare il contenuto.

 

Le Fiamme Gialle hanno effettuato perquisizioni e sequestri anche a Verona città dove vive una imprenditrice che avrebbe introdotto Siri alla Banca Agricola Commerciale che ora risponde di amministrazione infedele (reato presupposto dell’autoriciclaggio). Invece, secondo la ricostruzione, sarebbe stato Perini a presentare i due titolari della Tf holding alla banca sammarinese. Intanto l’avvocato Fabio Pinelli, legale di Siri, in una nota ha sottolineato che «il mutuo concesso al senatore Siri nell’ottobre 2018 per l’acquisto di un edificio a Bresso è del tutto regolare» e che il suo assistito «forte della correttezza del proprio operato si dichiara completamente estraneo a qualsivoglia ipotesi di reato e confida in un rapido accertamento dei fatti».

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