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Scuole veronesi

Alberghiero, crollo di iscritti proprio mentre il settore cerca sempre più addetti

Studenti all'alberghiero Berti
Studenti all'alberghiero Berti
Studenti all'alberghiero Berti
Studenti all'alberghiero Berti

Da mercoledì prossimo le scuole riaprono le porte per l’inizio delle operazioni di avvio del nuovo anno scolastico, che per gli alunni comincerà il 13 settembre.

A tal proposito, l’Ufficio scolastico regionale per il Veneto sta procedendo all’immissione in ruolo dei nuovi dirigenti e alla nomina dei reggenti che, nel comune capoluogo, si insedieranno in massima parte negli uffici di presidenza degli istituti comprensivi, anche se nel valzer delle scuole da affidare è entrato pure l’istituto professionale Berti, l’unico alberghiero statale del comune di Verona e una delle secondarie di secondo grado più complesse del territorio, con un migliaio di studenti «spalmati» su tre sedi (la centrale a Chievo e le succursali a Caldiero e Soave), un corso serale e una sezione operativa nella casa circondariale di Montorio.

L’incarico è stato affidato a Daniele Furlani, 44 anni, dirigente scolastico neo assunto, di formazione ingegnere, che è professore dal 2006 nelle scuole superiori tecniche e professionali di città e provincia, fra le quali l’istituto Ferraris di via Del Pontiere, dove ha insegnato Meccanica negli ultimi cinque anni. «Sono estremamente emozionato», commenta lui, con soddisfazione, «e non solo perché il Berti è la sede per cui ho espresso la preferenza.

La scuola offre un ambito formativo fondamentale per il tessuto economico di Verona, la ristorazione e i servizi di accoglienza sono un cardine del territorio, perciò sono onorato di poter dirigere questo istituto». Furlani arriva in un momento delicato. Gli addetti ai lavori cercano cuochi, camerieri e personale per i servizi turistici, di contro le iscrizioni alle scuole alberghiere non decollano. È il paradosso di un settore che macina record e in cui l’offerta di lavoro non manca. Ma i ragazzi preferiscono guardare ai licei (quest’anno, a Verona, li frequenterà uno studente su due, tra i neo iscritti alle superiori), mentre le classi dei professionali si svuotano.

Tant’è che la Provincia, che si occupa dell’offerta formativa nelle scuole del secondo ciclo, ha in animo di ritoccare alcuni indirizzi dell’alberghiero per renderli più appetibili, ora che si è esaurito l’«effetto Masterchef». «Da parte mia c’è la massima apertura e tutta l’intenzione di collaborare con le istituzioni locali affinché l’offerta formativa del Berti possa dare la migliore delle risposte alle nuove esigenze del comparto», sottolinea Furlani. «Credo che la cultura enogastronomica e la ricezione turistica costituiscano una potenzialità enorme per i ragazzi, oggi, indipendentemente dalle mode del momento». «Il settore richiede sacrifici, è vero», aggiunge, «ma i sacrifici fanno parte della difficoltà di creare l’economia nel nostro tempo. I giovani non pensino che in altri ambienti non si debbano dare risposte di tipo complesso alle richieste che vengono dal mercato». Furlani prenderà servizio il 1° settembre al posto della preside Carla Aschieri, che verrà trasferita. In questi giorni è in corso il passaggio di consegne, c’è fermento, ma anche un po’ di apprensione.

«I dirigenti scolastici sono equiparati a datori di lavoro e, dunque, risultano responsabili della sicurezza della comunità scolastica. In questo senso, siamo stati incaricati ufficialmente del controllo del Green pass del personale docente e non docente. Per chi ne è sprovvisto sono previste sanzioni pesanti, fino alla sospensione del servizio e all’interruzione dello stipendio». «Si tratta», aggiunge il dirigente, «di un compito gravoso, tanto più che le modalità operative sono ancora in discussione. Il mio auspicio è che tutto il personale abbia già intrapreso il percorso per l’ottenimento della “certificazione verde“», conclude Daniele Furlani.

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