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Al lavoro sulla locomotiva Operaio folgorato, è grave

Grave infortunio sul lavoro a Verona scalo, deposito di locomotive in via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Santa Lucia: folgorato un operaio di una ditta che fa manutenzione di impianti di condizionamentoLa strada che porta allo scalo ferroviario FOTOSERVIZIO MARCHIORIL’arrivo della Polfer sul luogo dell’infortunio, a Santa Lucia
Grave infortunio sul lavoro a Verona scalo, deposito di locomotive in via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Santa Lucia: folgorato un operaio di una ditta che fa manutenzione di impianti di condizionamentoLa strada che porta allo scalo ferroviario FOTOSERVIZIO MARCHIORIL’arrivo della Polfer sul luogo dell’infortunio, a Santa Lucia
Grave infortunio sul lavoro a Verona scalo, deposito di locomotive in via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Santa Lucia: folgorato un operaio di una ditta che fa manutenzione di impianti di condizionamentoLa strada che porta allo scalo ferroviario FOTOSERVIZIO MARCHIORIL’arrivo della Polfer sul luogo dell’infortunio, a Santa Lucia
Grave infortunio sul lavoro a Verona scalo, deposito di locomotive in via Carlo Alberto Dalla Chiesa a Santa Lucia: folgorato un operaio di una ditta che fa manutenzione di impianti di condizionamentoLa strada che porta allo scalo ferroviario FOTOSERVIZIO MARCHIORIL’arrivo della Polfer sul luogo dell’infortunio, a Santa Lucia

È rimasto folgorato mentre stava lavorando all’impianto di condizionamento di una carrozza ferma nel deposito per la manutenzione. Neanche il tempo di emettere un urlo ed è andato a terra, svenuto, sotto lo sguardo attonito dei colleghi che stavano lavorando con lui. Ha 25 anni, è di nazionalità marocchina e vive a Verona, l’operaio che ieri mattina alle 11.30 è rimasto folgorato a Verona Scalo, deposito locomotive che si trova in via Carlo Alberto dalla Chiesa, lo stradone che porta a Santa Lucia e che prima dell’incrocio, attraverso un sottopasso, porta al deposito. Non appena è stato dato l’allarme sul posto la centrale operativa di Verona Emergenza ha inviato sia l’automedica che l’ambulanza. I SOCCORSI. Medici e infermieri hanno rianimato il paziente e lo hanno stabilizzato prima di trasferirlo al polo Confortini in codice rosso. Dopo le manovre di rianimazione il paziente ha ripreso conoscenza e all’arrivo in ospedale, riferiscono testimoni, era vigile. La sua prognosi resta riservata, e saranno necessarie almeno 48 ore per scioglierla. E comprendere le conseguenze della folgorazione sugli organi interni. Il ferito è stato attraversato da tremila watt. Il primo punto di contatto è stato un braccio, e la scarica ha attraversato il corpo uscendo da un ginocchio. L’operaio è dipendente di una ditta che ha vinto l’appalto per la manutenzione degli impianti di condizionamento e riscaldamento dei treni. Il magistrato di turno Federica Ormanni, attende ora di avere le relazioni della polizia ferroviaria. Sull’infortunio si indaga per capire se c’è responsabilità da parte di terzi. In via Dalla Chiesa è stata inviata una pattuglia per raccogliere le testimonianze di altri operai, quindi gli uomini della Polfer sono andati all’ospedale per accertarsi dello stato dell’operaio che nel frattempo è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva per essere costantemente monitorato. «Noi non possiamo dire niente. Dovete parlare con i responsabili», hanno detto ieri mattina allo scalo, ma non sono state date indicazioni per capire chi mai potessero essere «i responsabili», visto che le persone, operai anche loro che si trovavano allo scalo altro non hanno fatto che cacciare via i giornalisti che nel frattempo erano arrivati sul posto, per altro accessibile e senza alcun divieto di accesso. SICUREZZA. Questo infortunio ha riaperto di nuovo le polemiche sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, e anche sugli appalti, attraverso i quali vengono poi effettuati i lavori. «Da tempo chiediamo maggiore attenzione agli appalti», spiega il segretario generale della Cgil Trasporti Mario Lumastro, «e a Verona il problema esiste visto che a livello nazionale gli infortuni sul lavoro sono in calo e a Verona, no». Aggiunge Lumastro: «Questi appalti sono assegnati al massimo ribasso, spontaneo dunque domandarsi come vengano tutelate le persone che lavorano per queste aziende». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Vaccari

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