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«Zero tasse a chi aprirà una libreria»

La bancarella di una libreria: l’amministrazione di Cerea sosterrà chi aprirà un punto vendita in città
La bancarella di una libreria: l’amministrazione di Cerea sosterrà chi aprirà un punto vendita in città
La bancarella di una libreria: l’amministrazione di Cerea sosterrà chi aprirà un punto vendita in città
La bancarella di una libreria: l’amministrazione di Cerea sosterrà chi aprirà un punto vendita in città

Chi aprirà una libreria a Cerea non pagherà le tasse comunali Imu e Tari. L’iniziativa è stata annunciata dal sindaco Marco Franzoni dopo aver appreso che in Italia negli ultimi cinque anni sono state chiuse ben 2.300 librerie. A comunicare di recente il numero di attività che hanno abbassato la serranda è stato Paolo Ambrosini, il veronese presidente dell’Associazione Librai Italiani. Un dato emerso dopo la chiusura della libreria Paravia di Torino, la seconda più antica d’Italia, aperta addirittura nel 1802. La colpa? Secondo le due libraie che gestivano l’attività torinese non è solo del commercio on line, né della crisi dei lettori, «ma anche della mancanza di una legge che tuteli i piccoli e medi librai, regolamentando la politica degli sconti selvaggi, strumento con cui i colossi del web fagocitano i piccoli». Da tempo è ferma in Parlamento una proposta di legge sul libro che potrebbe sostenere un settore in crisi. Risale allo scorso giugno il testo licenziato dalla commissione Cultura della Camera per promuovere la lettura nel nostro Paese. Nel documento si propone di ridurre gli sconti massimi applicabili dal 15 al 5 per cento, proprio per sostenere le librerie, e l’attivazione di una «card cultura» per i meno abbienti. La legge è al momento ferma in Senato. Oltre ad internet, a togliere mercato alle librerie ci sono anche le catene della grande distribuzione che all’interno dei loro negozi hanno anche un settore riservato ai libri, venduti ad un prezzo inferiore a quello dei negozi specializzati. In attesa che la politica nazionale si muova per assicurare un futuro alle librerie ecco che il sindaco Franzoni ha deciso di prendere l’iniziativa con «Libreria tasse zero». «Con questa misura», esordisce il primo cittadino, «garantiremo un contributo economico pari al corrispondente ammontare fiscale di competenza comunale (Imu e Tari) a chi aprirà una libreria a Cerea». Insomma, chi investirà nella città del mobile con una libreria non dovrà pagare la tassa sugli immobili e quella sui rifiuti. «Siamo già dotati di una biblioteca comunale e organizziamo numerose iniziative culturali», sottolinea Franzoni, «ma crediamo che una libreria privata rappresenti un importante spazio di confronto, approfondimento, riflessione e dialogo in grado di garantire una preziosa crescita civile e sociale oltre che culturale della nostra città». Da diversi anni, Cerea è sprovvista di una libreria. «L’ultima ha chiuso più o meno 10 anni fa in via Paride», ricorda Franzoni, «ci rendiamo conto che non sarà una cosa facile, non sottovalutiamo certo la potenza di colossi come Amazon, ma questo segnale, unito ad una concezione moderna di libreria, aperta anche ad altre attività quali laboratori didattici, corsi di formazione e incontri con l’autore, possa portare benefici a Cerea». Nelle prossime settimane, la Giunta comunale approverà una delibera per ufficializzare l’iniziativa che ha già ricevuto il plauso di Confcommercio Verona. «L’associazione di categoria mi ha chiesto un incontro per conoscere i dettagli del progetto e ci sono state anche un paio di richieste anche da parte di privati», conclude Franzoni. •

Francesco Scuderi

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