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Water&Soil, nuovo progetto? «Ma non può più tornare qui»

Fiaccolata contro l’impianto di depurazione dei terreni inquinati da idrocarburi a Bonferraro del 2010
Fiaccolata contro l’impianto di depurazione dei terreni inquinati da idrocarburi a Bonferraro del 2010
Fiaccolata contro l’impianto di depurazione dei terreni inquinati da idrocarburi a Bonferraro del 2010
Fiaccolata contro l’impianto di depurazione dei terreni inquinati da idrocarburi a Bonferraro del 2010

Si riaccendono i riflettori sulla Water&Soil Remedition Srl, l’azienda mantovana che tratta terreni inquinati da idrocarburi e che già 10 anni fa voleva insediarsi nella zona industriale di Bonferraro. Insediamento mai avvenuto per la mancata approvazione del progetto da parte della Regione. Sulla nuova industria era stata messa una pietra sopra nel 2017 – dopo 8 anni di paure ed incertezze - ma la vicenda è tornata d’attualità di nuovo. A risvegliare «l’incubo» dell’arrivo dell’azienda, che aveva presentato un progetto nel 2010 in Regione suscitando una forte opposizione da parte dei cittadini che si erano uniti in un comitato spontaneo d’opposizione al suo arrivo, è stata una interpellanza presentata dal consigliere di minoranza Daniela Garilli in Consiglio comunale. L’interrogazione porta come oggetto «Centro di eccellenza trattamento terreni inquinati da idrocarburi», come fosse cosa fatta. Ma Garilli, in sostanza, ha chiesto se «è vero che la Water&Soil Remedition srl, una volta riproposto un nuovo progetto, attenendosi alle prescrizioni regionali, otterrà l’approvazione del progetto inerente all’insediamento in via Zucche». La risposta al quesito posto da Garilli è stata letta dal sindaco Christian Nuvolari che ha testualmente riferito: «Si conferma che, verosimilmente, se l’azienda riproponesse un nuovo progetto, attenendosi alle prescrizioni regionali, potrebbe ottenerne l’approvazione». Il primo cittadino ha ricordato inoltre che l’autorizzazione al progetto viene rilasciata da Venezia e non dal Comune. Che equivale a dire che se il nuovo progetto dell’azienda avrà tutte le carte in regola potrà essere approvato prospettando un nuovo rischio di insediamento della Water&Soil Remediation, la ditta mantovana che si occupa di disinquinamento dei terreni da idrocarburi. Una ipotesi che oggi appare però alquanto remota, come ha tenuto a rassicurare il primo cittadino di Sorgà che, tra l’altro, a suo tempo fu il portavoce del Comitato contro l’arrivo dell’impianto. «Ad oggi non c’è nulla che possa preoccuparci», ha riferito Nuvolari, «l’interpellanza è una battaglia personale del consigliere Garilli iniziata in campagna elettorale». «Anche perché», ha aggiunto, «l’iter burocratico autorizzativo di questi tipi di insediamenti prevede, oltre al passaggio regionale, obbligatoriamente anche quello comunale con la convocazione di un’assemblea pubblica. Mi sento tranquillo anche perché, da quello che so, al momento non ci sono le condizioni per l’arrivo dell’azienda». Il progetto presentato nel 2010 era stato respinto dalla Regione nel 2015, anche grazie alla forte opposizione manifestata da parte dei cittadini che si erano mobilitati contro l’insediamento. La vicenda si era chiusa nel 2017 con l’approvazione da parte del Consiglio comunale, guidato dal sindaco Mario Sgrenzaroli, di una misura che prevedeva la modifica dell’area che interessava alla ditta: la zona industriale fu classificata di nuovo agricola. Alla questione si era poi aggiunto un altro tassello che riguarda il ricorso al Tar del Veneto che la Water&Soil ha avviato nel 2017 contro la delibera che recepiva la legge regionale sul contenimento del consumo del suolo riducendone la potenzialità edificatoria del 50 per cento, in caso di uso residenziale e industriale, dimezzando perciò, a prescindere, l’area in cui doveva sorgere l’impianto. «Hanno contestato la delibera chiedendo un risarcimento ma non hanno nessun supporto giuridico», osserva il sindaco, «nel provvedimento di diminuzione della capacità edificatoria abbiamo adottato un taglio lineare su tutte le tipologie di terreni, residenziali e produttivi, proprio per non essere attaccabili». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lidia Morellato

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