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Vince il tumore e diventa campione

  Maistrello in finale nazionale nel tiro a segno con carabina DIENNE
Maistrello in finale nazionale nel tiro a segno con carabina DIENNE
  Maistrello in finale nazionale nel tiro a segno con carabina DIENNE
Maistrello in finale nazionale nel tiro a segno con carabina DIENNE

Vince il tumore e torna ai massimi livelli nel tiro a segno con la carabina. L’ex consigliere comunale di Cologna ed ex amministratore di Unicoge Felice Maistrello, 66 anni, è tra i migliori 20 tiratori d’Italia nelle tre specialità «sporter», «leggera» e «pesante». Il 26 e il 27 ottobre prossimi, a Parma, si sfiderà con gli atleti finalisti provenienti da altre Regioni italiane per vincere il titolo nazionale in una delle discipline più tecniche del panorama sportivo internazionale. La sua qualificazione alle finali nazionali in tre diverse categorie è già di per sé una grande notizia, che riempirebbe d’orgoglio chiunque. Ma per Maistrello significa molto di più. Sette anni fa, infatti, la vita di questo ex funzionario del Consorzio agrario è stata improvvisamente sconvolta, proprio come quella della sua coetanea e compaesana Patrizia Lovato, titolare assieme al marito e ai figli della pasticceria Bertolini. Come Patrizia è ritornata alla vita dopo un lungo periodo buio, in cui le speranze di recupero sembravano perdute, anche Felice ha combattuto una battaglia durissima e per nulla scontata. «Mi è stato diagnosticato un tumore al rene grande ed aggressivo, sono stato operato e mi sono sottoposto alle chemioterapie per quattro anni», racconta tutto d’un fiato l’ex consigliere comunale, quasi fosse un mantra che ha imparato a memoria. «Le speranze di salvarmi erano poche: ero già in metastasi perché le cellule tumorali avevano intaccato l’altro rene, il fegato e pure i polmoni», continua l’uomo. Maistrello, che allora era a capo di un’azienda agricola e stava brevettando uno speciale trattamento batterico per la prevenzione di malattie sulle piante da frutto, è precipitato improvvisamente nella depressione. Le cure, le visite, gli esami, la frequentazione settimanale del reparto di Oncologia lo hanno prostrato al punto che non riusciva nemmeno più a trovare sollievo nello sport che ha sempre amato, il tiro a segno. Avvicinatosi a questa disciplina nel 2000, dopo oltre vent’anni di esperienza nel tiro con l’arco, era già stato campione d’Italia nella carabina bench rest (in appoggio, ndr) a 50 metri ininterrottamente dal 2002 al 2005. Nel 2017, l’ex consigliere ha ricevuto la notizia che lo ha aiutato a scacciare i suoi fantasmi: il tumore era sparito, la sua guarigione era completa e, per certi versi, sorprendente. La depressione però è difficile da vincere, così Maistrello ha deciso di rispolverare la sua vecchia carabina e di provare qualche tiro nel poligono di casa. «Il tiro a segno ti costringe a concentrarti su un obiettivo preciso, un piccolo puntino di soli 0,8 millimetri di diametro, per questo lasci da parte tutti gli altri pensieri», confessa. La passione sopita si è risvegliata con maggior vigore e il tiratore ha deciso di iscriversi di nuovo al poligono di Cerea per riprendere l’attività sportiva agonistica in seno alla Federazione. L’anno scorso ha già avuto risposte incoraggianti e quest’anno il suo rendimento in gara è stato eccezionale. «Sono soddisfatto e spero di arrivare nei primi 10 in tutte e tre le categorie», annuncia, con una fiducia rinnovata in se stesso e nella vita. «Vorrei che le persone si avvicinassero al tiro a segno, uno sport che può dare molto sia a chi ha problemi di disabilità che ai “vecchiotti”, ovvero coloro che non hanno più la prestanza fisica per affrontare discipline intense. È gratificante e mette tutti sullo stesso piano, perché ciò che conta è il cervello», conclude. •

Paola Bosaro

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