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Tempi duri

Il vescovo di Vicenza e il caro bollette: in chiesa con vestiti più pesanti, messe «accorpate»

Monsignor Beniamino Pizziol detta le linee anche per la dozzina di parrocchie amministrate nel Veronese
Una fedele in chiesa con cappotto, cappello e sciarpa
Una fedele in chiesa con cappotto, cappello e sciarpa
Una fedele in chiesa con cappotto, cappello e sciarpa
Una fedele in chiesa con cappotto, cappello e sciarpa

Cambiare il calendario degli incontri parrocchiali concentrandoli in orari più caldi e, laddove possibile, chiedere ospitalità in famiglia, accorpare le messe anche di domenica e invitare i parrocchiani a vestirsi in maniera pesante, se ci sono pochi fedeli spostarsi in oratori e cappelle. Così la Diocesi di Vicenza combatte il caro energia. Sono solo alcune delle indicazioni che monsignor Beniamino Pizziol, vescovo uscente ed oggi amministratore apostolico della Diocesi berica, ha inviato alle parrocchie per far fronte al caro bollette.

 

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In provincia di Verona ricadono in Diocesi di Vicenza Arcole, Cologna Veneta, Montecchia di Crosara, Brognoligo e Costalunga in comune di Monteforte d’Alpone, Pressana, Roncà, Roveredo di Guà, San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, Veronella e Zimella. Pur invitando i parrocchiani a riflettere sul fatto che affrontare un momento di difficoltà può «trasformarsi in un’occasione di discernimento e di maturazione per un uso più responsabile ed ecosostenibile dei beni e degli ambienti ecclesiali, rafforzare le relazioni e il sostegno reciproco (anche economico) tra le diverse parrocchie che fanno parte di una stessa unità pastorale e promuovere ancor di più la vita comune dei preti», Pizziol va molto sul concreto con l’obiettivo di dare continuità alla vita delle parrocchie.

 

Messe festive "concentrate" e abiti più pesanti

Di qui l’indicazione di affrontare con i Consigli pastorali la possibilità di «sospendere alcune celebrazioni, in modo da concentrare presenze e servizi adeguati in orari più opportuni per un minor dispendio di energia elettrica sfruttando la luce del sole; concentrare in un’unica chiesa, più facilmente riscaldabile di altre, le celebrazioni festive e domenicali; provvedere ad utilizzare ambienti più piccoli e facilmente riscaldabili, come oratori o cappelline, soprattutto per le messe feriali; adeguare l’uso del riscaldamento delle chiese alla situazione, prevedendo qualche grado in meno invitando per questo le persone ad indossare un corrispondente abbigliamento; ottimizzare tempi e luoghi di incontro, sfruttando ambienti già riscaldati come le canoniche o le stesse abitazioni di quelle famiglie che possono offrire ospitalità; nel caso di utilizzo degli ambienti parrocchiali da parte di gruppi o associazioni “altre“ si chieda che l’offerta sia congrua alle spese sostenute per luce e riscaldamento e, circa l’illuminazione, dove possibile, si suggerisce di passare alle luci a led, con un risparmio di circa il 30 per cento rispetto alle normali lampadine».

Da questo ultimo punto di vista la Curia berica ha iniziato una riflessione anche sulla possibilità che le sue strutture possano diventare punti importanti nei Comuni orientati alla costituzione di Comunità energetiche rinnovabili. Tornando, però, al caro bollette, consapevole che a far fatica saranno anche molte famiglie, il Vescovo invita a contribuire ai Sostegni di vicinanza promossi dalla Caritas vicentina proprio per aiutare persone e famiglie in difficoltà davanti al pagamento delle bollette.

Paola Dalli Cani

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