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Venturato non più pomo della discordia Altre poltrone ricompattano la destra

Discarica di Torretta, il gestore è la LeseMassimo VenturatoIl sindaco Graziano Lorenzetti
Discarica di Torretta, il gestore è la LeseMassimo VenturatoIl sindaco Graziano Lorenzetti
Discarica di Torretta, il gestore è la LeseMassimo VenturatoIl sindaco Graziano Lorenzetti
Discarica di Torretta, il gestore è la LeseMassimo VenturatoIl sindaco Graziano Lorenzetti

A Legnago il centrodestra fa quadrato attorno al sindaco Graziano Lorenzetti sulla perizia che stabilirà il valore di Lese. La maggioranza che sostiene il primo cittadino leghista, dopo forti lacerazioni interne, si è infatti ricompattata sulla nomina dei nuovi vertici della partecipata che gestisce la discarica di Torretta. In particolare, la componente della civica «Lista Lorenzetti sindaco» vicina al capogruppo Loris Bisighin e all’imprenditore Roberto Bronuzzi, ha seppellito l’ascia di guerra dopo aver ottenuto, in base alla versione «legnaghese» del manuale Cencelli, sia un seggio in casa di riposo, attraverso la nomina dell’ex candidata consigliere Giuliana Frison a vicepresidente dell’Ipab, che, appunto, una poltrona nella «stanza dei bottoni» di Lese dove, a fianco del neopresidente ed ex sindaco Roberto Rettondini, è stata scelta come consigliere la praticante avvocato Eleonora Mercurio, già in corsa alle elezioni amministrative dello scorso anno con la lista civica del primo cittadino. Il ritrovato «idillio» tra le varie componenti che sostengono l’amministrazione Lorenzetti, che proprio sulla questione delle «poltrone» nei vari enti aveva sfiorato la crisi nei mesi scorsi, si è manifestato nell’ultimo Consiglio comunale. Durante l'assemblea, difatti, la maggioranza ha respinto compatta l’ordine del giorno, presentato dai gruppi di minoranza «Legnago futura» e «Per una città in comune», volto ad ottenere, da parte del sindaco, il ritiro dell’incarico assegnato da Lese al commercialista legnaghese Massimo Venturato, per un importo di 38.500 euro, cifra corrisposta per l’elaborazione di una perizia che dovrà stabilire, nelle prossime settimane, l’attuale valore di mercato della partecipata di via Pasubio. Gli esponenti dell’opposizione hanno puntato il dito contro l’opportunità politica di tale scelta, visto che Venturato, presidente dell’associazione politico-culturale «Rialzati Legnago», è politicamente inviso ad una parte degli alleati di Lorenzetti proprio per l’influenza politica che ebbe nel quinquennio 2009-’14 nelle vicende amministrative dell’ex Giunta guidata da Rettondini. Proprio il ventilato incarico a Venturato per la stesura della perizia, divenuto poi effettivo lo scorso 22 aprile, è stata una delle cause che ha spinto il consigliere di maggioranza Angelo Guarino, nei mesi scorsi, ad abbandonare, in segno di protesta, i banchi della maggioranza per passare al «Gruppo misto». Sull’incarico al commercialista Venturato, Diego Porfido, capogruppo di «Legnago futura», in assemblea ha evidenziato: «Votando quest’ordine del giorno, che punta al ritiro dell’incarico a Venturato, si consentirà alla partecipata di risparmiare la spesa per la valutazione tecnica, che riteniamo eccessiva, consentendoci invece di aprire un tavolo sul futuro di Lese». «Premesso che l’incarico è stato affidato a Venturato in maniera legittima», ha puntualizzato Riccardo Shahine, esponente di minoranza di «Forza Italia - Prima Legnago - Viva Legnago», «qui si tratta di valutare l’opportunità politica di tale scelta, per questo appoggio la richiesta di revoca». «L’incarico per la perizia», ha rimarcato il sindaco Graziano Lorenzetti, «è stato affidato direttamente dagli ex vertici della società Lese, su mandato dei due soci, il nostro Comune e la Sit di Vicenza. Tutto è stato fatto correttamente. Inoltre, non so in base a quali valutazioni si afferma che il valore corrisposto per tale indagine sia eccessivo». Loris Bisighin ha infine confessato: «Non posso dimenticare i problemi creati durante l’amministrazione Rettondini, di cui ero componente, derivati dall’azione politica di Venturato ed è per questo, sia io che qualche altro consigliere, non abbiamo accettato la sua presenza né nelle liste della campagna elettorale dello scorso anno, né all’interno dell’attuale amministrazione. Tuttavia sono contrario al ritiro di un incarico già assegnato ad un professionista, indipendentemente dal suo pensiero politico». •

Fabio Tomelleri

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