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Venti milioni per il cantiere al Leb

Un tratto del Leb, fondamentale canale irriguo interconsortile
Un tratto del Leb, fondamentale canale irriguo interconsortile
Un tratto del Leb, fondamentale canale irriguo interconsortile
Un tratto del Leb, fondamentale canale irriguo interconsortile

Via ai lavori per la sistemazione delle sponde del primo tratto del canale artificiale Leb. È iniziato da pochi giorni il rifacimento delle piastre che ricoprono le rive interne di un’importante porzione dell’infrastruttura che ha un ruolo fondamentale per quanto riguarda l’agricoltura di buona parte del Veneto meridionale. In contemporanea con la chiusura della stagione irrigua, che si è concretizzata con l’abbassamento definitivo delle paratie che regolano le derivazioni grazie alle quali l’acqua defluisce in canali e fossi, è iniziato l’allestimento del cantiere che porterà al rinnovamento del rivestimento che garantisce l’impermebilità degli argini. Subito gli operai e i tecnici delle ditte che devono effettuare i lavori si sono messi all’opera lungo il corso d’acqua, posando strumentazioni ed installando strutture di servizio. «L’intervento porterà al completo rifacimento delle strutture in calcestruzzo che rivestono le pareti interne del canale nel tratto lungo 4,7 chilometri che va da Belfiore, per la precisione da un punto che si trova a non troppa distanza dalla connessione del Leb al fiume Adige, a Desmontà di Veronella», spiega Moreno Cavazza, presidente del consorzio Lessineo-euganeo-berico che gestisce il canale. Il Consorzio è di secondo grado, visto che è espressione dei consorzi di bonifica dei territori in cui il Leb garantisce l’irrigazione. Grazie all’acqua che il canale artificiale preleva dall’Adige a Belfiore e poi trasporta, in parte sotto terra ed in parte a cielo aperto, per 44 chilometri sino nel Padovano, è possibile innaffiare i campi di 103 Comuni distribuiti nelle province di Verona, Vicenza, Padova e Venezia. Il canale, infatti, è a servizio di un comprensorio di 350mila ettari, di cui 140mila rappresentano la superficie irrigabile e 100mila quella attualmente irrigata. «I lavori avviati costeranno in tutto 20 milioni di euro, comprese imposte ed oneri di vario genere, e sono stati finanziati, nell’ambito del cosiddetto piano invasi, dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti», continua Cavazza. Il presidente spiega che il completamento delle operazioni è previsto nel giro di quattro anni. «È possibile lavorare solo nel periodo in cui la stagione irrigua è ferma, quindi dal 15 ottobre al 15 marzo, e comunque garantendo la presenza costante nel canale di almeno sei metri cubi d’acqua; è quindi inevitabile procedere per stralci», spiega il presidente. Cavazza fa riferimento ai sei metri cubi di portata che, in seguito ad una disposizione regionale, devono essere mantenuti per diluire lo scarico nel fiume Guà, a Cologna, del «tubo» Arica che porta a valle i reflui di cinque depuratori del Vicentino: quelli di Arzignano, Montecchio, Montebello, Trissino e Lonigo. Oltre all’intervento attuale, che porterà alla sistemazione di tutto il tratto pensile dell’infrastruttura, il consorzio Leb ne ha previsto un ulteriore, dal costo di 33 milioni, che riguarderà gli otto chilometri di sponde che vanno da Desmontà al Guà, a Cologna. «Per questa sistemazione è già pronto il progetto esecutivo, che ora dovrà essere valutato dal Ministero e finanziato», riprende Cavazza. Quanto alla stagione irrigua, va detto che il Leb ha distribuito da marzo a ottobre 330 milioni di metri cubi d’acqua. «Anche quest’anno siamo riusciti a dare risposta ai fabbisogni idrici del territorio», evidenzia il presidente, il quale sottolinea che questo è avvenuto nonostante il clima sia stato variabile, con alternanza di periodi di siccità per il caldo sostenuto e momenti con abbondanti precipitazioni. «Non ci sono state particolari criticità, grazie anche alle condizioni favorevoli dell’Adige», conclude Moreno Cavazza. •

Luca Fiorin

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