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Vanessa, una vita in danza Gira il mondo e sogna una compagnia stabile

L’eleganza della ventunenne  Vanessa
L’eleganza della ventunenne Vanessa
L’eleganza della ventunenne  Vanessa
L’eleganza della ventunenne Vanessa

Per girare il mondo serve dedizione. Fissare l’obiettivo e non lasciarlo mai scappare. I modi per vedere gli angoli più lontani della terra sono tanti e Vanessa Gherbavaz ha scelto la danza per farlo. Sabato sera, a Cerea, si è esibita sul palcoscenico dei «Talenti ne L’Arena», nel primo appuntamento dell’estate 2020. Lei, dai Talenti, ci era già passata altre volte in passato e insieme al format targato Telearena, un po’, ci è cresciuta. Ventuno anni, cognome che lascia intendere origini per metà ungheresi, è nata e sempre vissuta a Verona. Il suo è un mix che si completa in mezza Italia e di cui Vanessa va fiera: «Ho parenti ovunque», dice. Ha iniziato a ballare quando aveva appena 5 anni perché, racconta, era sempre in movimento. La scelta dell’hip hop, però, non faceva per lei. Si è innamorata della danza classica e non l’ha più lasciata. Nel mezzo, c’è anche l’incontro con la famosissima Carla Fracci: «Ogni anno vado a delle sue lezioni a Desenzano. Mi dà sempre tanti consigli, si ricorda di me e questo è positivo», prosegue la ballerina, «perché significa che vede qualcosa di buono». Come detto, Gherbavaz, ha girato il mondo. Il primo lavoro è stata una tournée in molte città cinesi: a vent’anni per «Il lago dei cigni». Poi anche l’Inghilterra, la Russia, al celebre teatro Bolshoi, fino a giocare in casa tra Milano e Roma. Serve però una famiglia alle spalle che dia sempre il proprio supporto: «Lo trovo in mia mamma», confessa, «mi ha sempre capita e sostenuta». Ma questa è una vita di sacrifici e non potrebbe essere altrimenti. «Ce ne sono tanti da fare», spiega Vanessa, «ogni giorno. Dall’andare a letto presto ogni sera, anche quando gli amici escono a fare festa, perché il giorno dopo o devi partire o devi allenarti o c’è lo spettacolo. Ma io non ho mai pensato di fare qualcosa di diverso, sono sempre stata molto decisa e questo mi ha aiutato». Parlando di Verona, invece, avrebbe dovuto debuttare al Filarmonico con l’Amleto, ma la pandemia ha fatto saltare tutto quanto. Stesso discorso – qui, dice, si sarebbe impegnata intanto per fare i provini – per l’estate in Arena: «Ci riproverò l’anno prossimo», commenta. I sogni a metà non fanno per lei che ha sempre viaggiato tanto e raggiunto tutte le mete sempre da sola: «La famiglia non è consentita quando vai a fare una tournée». Anche se un sogno nel cassetto, Vanessa, ce l’ha: «Vorrei trovare una compagnia stabile, fermarmi in una città, riprendere fiato e mettere delle radici», ma il suo sogno, di certo, la porterà sempre lontana. Sabato, intanto, a Cerea, ricevendo ottimi commenti dalla giuria, ha messo in scena Lise da la fille mal gardeè: un altro piccolo passo a ritmo di danza.

Nicolò Vincenzi

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