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VILLA BARTOLOMEA

Va a caccia di nutrie con il fucile. Imprenditore arrestato dopo la fuga in auto

Le nutrie nella Bassa Veronese
Le nutrie nella Bassa Veronese
Le nutrie nella Bassa Veronese
Le nutrie nella Bassa Veronese

Le nutrie sono diventate ormai una vera e propria ossessione anche per molti agricoltori della Bassa, che si vedono sterminare i raccolti dai famelici roditori. E proprio alla guerra in atto da anni contro i fastidiosi castorini sembra legata anche la «spedizione» che giovedì mattina ha visto protagonista nelle campagne di Villa Bartolomea un imprenditore agricolo della vicina provincia di Rovigo. Il 65enne, residente a Castelnovo Bariano, piccolo centro confinante, è stato sorpreso infatti da una pattuglia della Polizia provinciale mentre imbracciava una carabina, posseduta tra l’altro illegalmente, in un appezzamento di sua proprietà.

 

L’obiettivo di D.M., in base ad una ricostruzione fatta dagli inquirenti, era a quanto pare quello di sbarazzarsi degli animali selvatici che gli distruggevano i raccolti. L’uomo, tuttavia, aveva optato per un metodo fai da te non tollerato dal piano regionale per l’eradicazione delle nutrie. Ossia abbattimenti controllati da parte di cacciatori e di altri soggetti autorizzati dalla Provincia, in base a specifici corsi formativi, e la cattura tramite gabbie-trappola.

 

Il 65enne, non appena è stato «pizzicato» in flagranza con il fucile in mano dagli uomini del comandante Anna Maggio, che lo tenevano d’occhio da qualche tempo, non si è dimostrato però collaborativo. E, oltre a rifiutarsi di fornire alle guardie le proprie generalità, è risalito in fretta e furia a bordo dell’auto, con la quale aveva raggiunto i suoi terreni distanti una decina di chilometri dalla sua abitazione, e si è dato alla fuga. A quel punto, la Polizia provinciale ha allertato la centrale operativa del 112 e in soccorso degli agenti sono arrivati i carabinieri della stazione di Castelmassa (Rovigo), che hanno rintracciato l’imprenditore a cavallo tra le due province.

 

Ne è scaturito un inseguimento che si è concluso nei pressi della casa del 65enne, il quale è riuscito a farla franca solo per poco. D.M. è stato condotto in caserma dove è stato identificato e sottoposto ad accertamenti. E sono stati gli esiti delle verifiche approfondite condotte dai militari rodigini ad aggravare ulteriormente la posizione del «cacciatore» di nutrie. I controlli hanno infatti evidenziato che non era in possesso di porto d’armi e che aveva sottratto la carabina a suo figlio, in possesso invece dei requisiti necessari per detenerla.

 

A quel punto, una volta informato il pm di turno, la dottoressa Sabrina Duò della Procura di Rovigo, è scattato l’arresto nei confronti dell’imprenditore per porto illegale di arma e resistenza a pubblico ufficiale. Il 65enne, a seguito delle disposizioni conseguenti all’emergenza Covid, è stato poi rimesso in libertà mentre il fucile è stato sequestrato. Suo figlio è stato invece denunciato per omessa custodia di armi.

 

È il secondo episodio legato allo sterminio delle nutrie, che si verifica nel giro di due mesi nella Bassa. Lo scorso gennaio, un 82enne mantovano era stato denunciato, sempre dalla Polizia provinciale, dopo aver sparso nei suoi campi, in località Coazze di Gazzo, del mais avvelenato con del pesticida. L’effetto era stato una strage non solo di nutrie ma anche di lepri, fagiani, anatre ed altri animali acquatici. •

Stefano Nicoli

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