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Trasferito don Diego Sconcerto tra i fedeli

Don Diego Righetti
Don Diego Righetti
Don Diego Righetti
Don Diego Righetti

Don Diego Righetti, parroco del Duomo di Legnago lascia, dopo quasi otto anni di ministero, la parrocchia di San Martino vescovo. Per decisione del vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti, il sacerdote, che è originario di Negrar dove è nato il 27 settembre 1961, ricoprirà il ruolo di parroco moderatore della nuova unità pastorale di Bussolengo costituita appena un anno fa per riunire le tre parrocchie di Cristo Risorto, Santa Maria Maggiore e Corno-San Vito. La notizia del trasferimento di don Righetti, che aveva fatto il suo ingresso in Duomo il 14 ottobre 2012, è arrivata del tutto inaspettata nella comunità di Legnago. A darne l’annuncio, al termine della messa prefestiva di sabato scorso, è stato lo stesso don Righetti. Al momento, non è ancora stabilita la data precisa della sua partenza da Legnago – presumibilmente in settembre - né quella di ingresso del suo successore che il vescovo Zenti ha individuato nel 57enne don Maurizio Guarise, originario di Orti di Bonavigo, attuale parroco di San Benedetto in Valdonega, che in passato è stato curato proprio nel Duomo legnaghese. Intanto, la notizia dell’avvicendamento ha fatto subito il giro della città, destando sorpresa in tanti parrocchiani e nelle diverse realtà associative che in questi otto anni sono cresciute ulteriormente proprio grazie alle sue idee e ai suoi progetti. Oltre ad essere vicario foraneo di Legnago, sotto la cui giurisdizione ricadono ben 30 parrocchie, il sacerdote ha ricoperto infatti altri ruoli grazie ai quali ha portato avanti collaborazioni importanti, sia sotto l’aspetto sociale che culturale. Da sempre particolarmente attento alle problematiche legate alla povertà, nel 2016 don Diego ha dato vita all’Emporio della solidarietà della Caritas, mentre durante la recente emergenza Covid -19 ha istituito un fondo di solidarietà destinato a famiglie in temporanea difficoltà economica, impegnandosi poi per la realizzazione di un innovativo progetto, ora in dirittura d’arrivo, che potrà dare sollievo a tante persone che più di altre stanno soffrendo le conseguenze della pandemia. «Il mio trasferimento a Bussolengo», rivela don Diego, «ha sorpreso anche me. Ma quando il vescovo chiama, il compito di noi sacerdoti è quello di andare. Del resto la volontà del Signore si manifesta anche attraverso questo. A Legnago mi sono sentito fin dal mio arrivo benvoluto e stimato. Ho avuto collaboratori instancabili, come don Samuele Zanchi, e prima ancora don Luca Albertini, e tanti altri, come ad esempio, lo straordinario gruppo delle catechiste. Ma ciò che mi ha colpito di più è la particolare sensibilità dei legnaghesi verso le varie forme di povertà e le difficoltà di natura sociale come dimostrano i 33mila euro donati per alimentare il fondo Covid». •

Elisabetta Papa

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