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Traffico e infrazioni più che dimezzate Lo confermano i cinque rilevatori fissi

L’autovelox fisso in funzione a San Vito lungo l’ex Regionale 10
L’autovelox fisso in funzione a San Vito lungo l’ex Regionale 10
L’autovelox fisso in funzione a San Vito lungo l’ex Regionale 10
L’autovelox fisso in funzione a San Vito lungo l’ex Regionale 10

Stefano Nicoli Il Coronavirus ha praticamente dimezzato, nel giro di poche settimane, il traffico sulle strade della Bassa congestionate ogni giorno da migliaia di veicoli. Le restrizioni sugli spostamenti imposte dal governo per arginare il contagio da Covid-19, unite ad un massiccio ricorso al telelavoro per questioni di sicurezza, hanno avuto almeno un effetto benefico sulla circolazione e su un inquinamento da bollino rosso. A confermare questa tendenza, ritenuta un’impresa impossibile in tempi normali, sono i dati statistici segnati dal distretto di polizia locale «Basso Adige» che ha competenza sui territori di Legnago, Castagnaro e Terrazzo. La cartina di tornasole sul drastico calo di auto e mezzi pesanti solitamente in transito nel capoluogo della Bassa arriva dai cinque impianti fissi in funzione in città per rilevare il superamento dei limiti di velocità e le infrazioni semaforiche. Ossia l’autovelox Pasvc installato nel 2009 lungo l’ex Regionale 10, a San Vito, che lo scorso anno ha sanzionato 3.701 trasgressori scoperti a pigiare troppo sull’acceleratore, e il «gemello» Velocar posizionato nell’estate del 2012 all’imbocco di ponte Limoni e arrivato a contare nel 2019 quasi 5.800 infrazioni. La rete è poi completata dai tre apparecchi Parvc attivati dal Comune in altrettanti punti dove era diffusa l’abitudine a passare in barba al semaforo rosso: all’incrocio tra via Malon e via Padana Inferiore ovest, in entrambe le direzioni di marcia; e all’intersezione tra via De Massari e viale dei Caduti. Tre dispositivi che, nell’ultimo anno, hanno «castigato» oltre 800 automobilisti «pizzicati» a superare illecitamente la striscia d’arresto. «Proprio i dati oggettivi registrati da remoto da questi cinque rilevatori», sottolinea Luigi De Ciuceis, comandante della polizia locale, «hanno avvalorato un cambiamento già visibile ad occhio nudo durante i controlli svolti nell’ultimo periodo dalle nostre pattuglie sulle strade cittadine per far rispettare i divieti legati alla pandemia in atto. Le violazioni si sono infatti ridotte di oltre il 50 per cento a dimostrazione non tanto di un comportamento alla guida diventato improvvisamente virtuoso bensì di un traffico calato vertiginosamente specie sui collegamenti principali». Nell’ultima settimana, i conducenti «filmati» mentre viaggiavano a velocità elevata sono stati in tutto 134. «Vale a dire», precisa De Ciuceis, «meno della metà di quelli sanzionati in condizioni normali». Il picco si è raggiunto venerdì con un totale di 31 sanzioni, sei in più del mercoledì precedente, dovuto con tutta probabilmente al fatto che le persone sono tornate ad uscire incoraggiate da un seppur leggero calo dell’epidemia. Sempre in base ai numeri, le strade sarebbero state invece meno battute tra il 30 e il 31 marzo, dove sono state elevate, in entrambi i giorni, 14 contravvenzioni. Che a Legnago e nei due Comuni convenzionati il timore di venire contagiati abbia indotto gli automobilisti, da un mese a questa parte, a lasciare l’auto parcheggiata in garage, viene poi comprovato da un altro dato analitico. A partire dallo scorso 29 febbraio, nei tre Comuni riuniti nel distretto «Basso Adige» non si è verificato infatti nessun incidente stradale: l’ultimo risale a venerdì 28. «Dall’inizio di quest’anno, prima di questa tregua senza precedenti, erano stati rilevati 18 sinistri a fronte di una media mensile che si aggira statisticamente attorno alla decina». •

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