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Tasse invariate e servizi garantiti

Il parco dell’asilo nido di Porto: le tariffe restano invariate nel 2021
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Tasse comunali invariate e servizi confermati a Legnago nonostante il Covid. La Giunta del sindaco Graziano Lorenzetti è infatti riuscita a far quadrare i conti del bilancio di previsione del 2021, pur nella consapevolezza che l'emergenza Coronavirus, peggiorando le condizioni economiche di molte famiglie, inciderà negativamente sull'incasso dei tributi da parte di Palazzo de' Stefani. La manovra finanziaria, votata dalla sola maggioranza al termine di una maratona consiliare di due serate, stima che gli introiti garantiti dai tributi locali, nei prossimi mesi, scenderanno di 416mila euro, passando da 11,9 milioni ad 11,49 milioni di euro. Ciononostante, il Comune, grazie ad una razionalizzazione delle spese che non ha intaccato le prestazioni rivolte ai cittadini, unitamente ad altri interventi, fra cui la rinegoziazione dei mutui in essere, è riuscita ad evitare il ricorso alla leva fiscale o, peggio ancora, il taglio di servizi essenziali ai residenti. Confezionando, pertanto, un bilancio in pareggio che si basa su entrate uguali alle uscite per 49 milioni di euro. Tutte le aliquote sono rimaste pertanto inalterate, comprese le detrazioni. L'Imu rimarrà ferma al 9,9 per mille per le seconde case e all'8,25 per i capannoni, mentre l'addizionale Irpef resterà «congelata» al 6 per mille per i redditi superiori ai 15mila euro. «In via prudenziale», ha evidenziato Daniela De Grandis, assessore al Bilancio, «abbiamo diminuito di 200mila euro la previsione di entrata riguardante l'Imu, così come è stato ridotto di 100mila euro il gettito dell'Irpef. Sentito il concessionario, per quel che concerne l'imposta sulla pubblicità e le affissioni, sostituiti dal Canone unico patrimoniale, è stata stimata una diminuzione di 40mila euro». Nella redazione del bilancio, inoltre, l'ente locale ha dovuto tenere conto dei crediti di «dubbia esigibilità», ovvero delle tasse e delle multe che potranno essere recuperate attraverso l'invio delle cartelle esattoriali, pari ad 1,47 milioni di euro. A compensazione delle mancate entrate, ad ogni modo, il municipio potrà contare su altri tipi introiti, come i finanziamenti statali e regionali legati agli investimenti in opere pubbliche, previsti in 8,5 milioni di euro, o le vendite di beni municipali attraverso il piano delle alienazioni, stimate in 1,87 milioni di euro. Per quel che concerne le spese, De Grandis ha annotato: «Oltre a mantenere tutti i servizi per i cittadini, abbiamo incrementato alcuni stanziamenti, come quelli legati a refezione e trasporto scolastico, aumentati complessivamente di 85mila euro. È stato integrato di oltre 12mila euro il capitolo riguardante lo sport». «Ho ritenuto opportuno testimoniare la vicinanza dell'amministrazione in questo delicato periodo alle famiglie con bambini iscritti ai due nidi comunali», ha aggiunto Orietta Bertolaso, assessore alle Politiche sociali, «lasciando invariate le rette, senza nemmeno applicare l'adeguamento Istat. I corrispettivi sono comunque bassi se confrontati con quelle dei Comuni limitrofi». Dal canto suo, l'opposizione non ha fatto sconti alla maggioranza, votando contro il bilancio per il quale aveva presentato due emendamenti, regolarmente respinti dal centrodestra. «A differenza di altri municipi del territorio», ha protestato Michele Masin, consigliere di Legnago Futura, «per l'Imu non è stata ridotta alcuna aliquota, almeno per dare un segnale di vicinanza alle categorie più colpite dalla pandemia». Il capogruppo di Legnago Futura, Diego Porfido, ha concluso: «Il settore sociale non ha ricevuto risorse sufficienti. Questo sembra un bilancio tecnico che non tiene affatto conto delle conseguenze che l'emergenza sanitaria avrà sulle fasce meno protette della popolazione». •

Fabio Tomelleri

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