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Tassa rifiuti? Si paga anche da morti

Il cimitero di Villafontana: a Bovolone anche i defunti pagano i rifiuti
Il cimitero di Villafontana: a Bovolone anche i defunti pagano i rifiuti
Il cimitero di Villafontana: a Bovolone anche i defunti pagano i rifiuti
Il cimitero di Villafontana: a Bovolone anche i defunti pagano i rifiuti

I morti pagano la bolletta rifiuti (Tari) ai neonati. L’affermazione ha dell’incredibile ma c’è un fondo di verità. Infatti, a Bovolone, la Tari viene fatta pagare agli eredi delle persone decedute in corso d’anno e va, per così dire, a compensare la Tari che non viene fatta pagare ai nuovi nati in quello stesso anno. Tutto dipende dal fatto – come è stato spiegato nell’ultimo consiglio comunale - che la tariffa rifiuti viene calcolata tenendo presente non solo i metri quadrati dell’abitazione ma anche il numero di chi ci vive. L’adeguamento anagrafico dei componenti dei nuclei familiari viene però effettuato una sola volta, a dicembre, e vale per l’anno seguente. E così succede, come è stato affermato nella seduta consiliare che «anche i morti pagano la Tari». Lo ha più volte sottolineato il consigliere del M5S Michele Perazzani, facendo notare che se una persona muore a marzo la famiglia paga la tariffa sino a fine anno. Ma capita anche che «i neonati non paghino la Tari», come è stato fatto notare nella risposta fornita dalla responsabile dell’Ufficio tributi presente in aula. La nascita di un bambino in una famiglia viene tenuta presente nel calcolo della tariffa a fine anno e così i genitori non pagano sino a dicembre. In media, nella cittadina del mobile, i decessi in un anno oscillano tra 70 e 80 e altrettante sono le nascite, quindi i due valori si equivalgono. Perazzani, dopo aver fatto presente che altri Comuni come Oppeano hanno introdotto un conguaglio durante l’anno, ha ricordato che il problema era stato sollevato anche in passato e l’impegno della maggioranza di modificare la tariffazione non è stato rispettato. La soluzione è fattibile dal punto di vista tecnico anche se complica le modalità di calcolo. La maggioranza non ha accolto la richiesta di cambiare il metodo che rimarrà invariato. Anche le richieste di introdurre altre modifiche, avanzate sempre dai banchi dell’opposizione, non sono state accolte. È stato proposto infatti di prevedere uno sconto per gli esercenti nel caso di lavori stradali che si protraggano per più di tre mesi e l’introduzione di parametri che tengano conto del numero dei percettori di reddito di una famiglia. Oggi, una famiglia di quattro persone in cui tutti lavorano paga lo stesso di una famiglia analoga monoreddito. A questo rilievo è stato risposto che la legge ha introdotto il principio della copertura pari al cento per cento dei costi di smaltimento a carico dell’utenza, quindi ogni sgravio si traduce in un aggravio per gli altri utenti. Al momento di votare la tariffazione, che non cambia rispetto al 2019 per le famiglie mentre prevede riduzioni per le aziende costrette alla chiusura con riduzioni dal 17 al 30%, si è astenuto anche Enzo Buratto, seduto per la prima volta all’opposizione. •

Roberto Massagrande

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