<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Stop alla vendita dell’ostello di San Pietro Tornerà a offrire alloggi

L’ostello della gioventù Adige a San Pietro di Legnago
L’ostello della gioventù Adige a San Pietro di Legnago
L’ostello della gioventù Adige a San Pietro di Legnago
L’ostello della gioventù Adige a San Pietro di Legnago

L’ostello «Adige» di Legnago tornerà ad accogliere giovani e turisti. L’immobile di via Batorcolo, ricavato, all’inizio degli anni 2000 dalla ristrutturazione delle ex stalle di corte Samuele, alla periferia di San Pietro, ha infatti porte e finestre sbarrate da oltre un anno. Ossia da quando, terminato il «lockdown» dovuto alla prima ondata di Coronavirus, la cooperativa Aretè, a cui era stato affittato l’immobile fino al 2027, aveva deciso di non occuparsi più dell’ostello a causa degli alti costi di gestione, incrementati dal blocco delle attività nei primi mesi di pandemia. Tanto che, dopo il necessario preavviso di sei mesi agli uffici municipali, la cooperativa, presieduta da Biagio Pedrina, aveva restituito al Comune le chiavi della struttura aperta nel 2006 dalla vecchia Giunta dell’ex sindaco Silvio Gandini per accogliere giovani, studenti, viaggiatori ma anche famiglie in difficoltà. Ad oltre nove mesi di distanza dalla chiusura dello stabile, Daniela De Grandis, assessore al Patrimonio, assieme al vicesindaco Roberto Danieli, ha effettuato un sopralluogo all’interno della struttura, dotata di 20 posti letto, per valutare una sua riattivazione a partire dall’anno prossimo. Se, dopo essere rientrata in possesso delle chiavi dell’immobile, la Giunta del sindaco Graziano Lorenzetti all’inizio di quest’anno aveva deciso di vendere il fabbricato, tanto da averlo già inserito nel piano delle alienazioni per un valore stimato di 580mila euro, ora l’esecutivo è orientato a mantenere il possesso dell’ostello. «Abbiamo verificato la situazione interna della costruzione», ha evidenziato De Grandis dopo la visita alla costruzione, «ed abbiamo trovato gli arredi ed i vari spazi in buone condizioni. Pertanto provvederemo a depennare la struttura dal piano delle alienazioni. Entro fine anno procederemo con la pubblicazione della manifestazione di interesse necessaria per trovare un gestore che riattivi il servizio di alloggio, convitto e ricezione alberghiera». Con un provvedimento di Giunta verrà stabilito il valore di partenza per le varie offerte, tenendo conto che il valore di mercato della struttura, ampia 115 metri quadrati, è di circa mille euro al metro quadrato. Nei prossimi mesi, inoltre, il municipio valuterà se effettuare particolari interventi di manutenzione ad alcuni impianti, visto che prima della chiusura del servizio, la cooperativa Aretè - che nel frattempo ha acquisito la parte privata di corte Samuele proseguendo con le altre attività di accoglienza dei minori - aveva segnalato la necessità di interventi straordinari sulla rete idraulica e sulla caldaia, alquanto onerosi. L’affidamento ad un soggetto esterno della gestione dell’ostello «Adige» potrà garantire al Comune nuovi introiti. Del resto, già la precedente amministrazione guidata dal sindaco Clara Scapin, nel 2018 aveva deciso di modificare il rapporto in essere con la cooperativa Aretè, trasformando il comodato gratuito del fabbricato in un contratto d’affitto vero e proprio. In base a tale provvedimento, pertanto, Palazzo de' Stefani, fino al recesso anticipato della cooperativa, entrato in vigore il primo gennaio 2021, era riuscito a riscuotere da Aretè un canone annuo di 105mila euro.•.

Fabio Tomelleri

Suggerimenti