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PORTO DI LEGNAGO

«Scuole sicure», via ai controlli antidroga con agenti in borghese

Studenti alla fermata dell'autobus a Porto (foto archivio)
Studenti alla fermata dell'autobus a Porto (foto archivio)
Studenti alla fermata dell'autobus a Porto (foto archivio)
Studenti alla fermata dell'autobus a Porto (foto archivio)

Vigili in borghese davanti alle scuole superiori di Porto di Legnago e nei principali luoghi di aggregazione dei ragazzi. La lotta contro lo spaccio ed il consumo di droghe tra i giovanissimi nel capoluogo della Bassa compie un altro passo avanti. Tutto ciò grazie al progetto varato dalla Giunta del sindaco Graziano Lorenzetti in base alle risorse garantite a Palazzo de’ Stefani dalla partecipazione al bando per il progetto statale «Scuole sicure».

 

Il ministero dell'Interno, di concerto con quello dell'Economia e delle finanze, ha infatti inserito il capoluogo della Bassa nell'elenco dei beneficiari dello speciale fondo da 2,1 milioni di euro complessivi distribuiti tra 13 Comuni italiani con popolazione compresa tra i 20mila ed i 30mila abitanti. Legnago, pertanto, è una delle quattro cittadine veronesi (le altre sono San Giovanni Lupatoto, Bussolengo e San Bonifacio) selezionate per godere dei contributi, la cui destinazione può essere scelta per attuare molteplici interventi, dalla realizzazione di sistemi di videosorveglianza all'assunzione di agenti o al pagamento di ore straordinarie di lavoro alla stessa polizia locale.

 

L'esecutivo, con il supporto del comandante del distretto di polizia locale «Basso Adige» Luigi De Ciuceis, ha quindi optato per dare il via, nei prossimi mesi, al monitoraggio della zona del quartiere di sinistra Adige dove sorgono diversi istituti superiori. Proprio in questo rione, frequentato ogni giorno da tremila studenti della città ma anche in arrivo da tutto il circondario, in questi ultimi anni si è accentuato il fenomeno dello spaccio. A riprova di ciò vi sono i diversi sequestri di piantagioni di droga effettuati dai carabinieri o le perquisizioni con cui i militari, nel biennio 2019-2020, sono riusciti ad arrestare in flagranza quattro pusher e a denunciare due spacciatori sorpresi a rifornire gli alunni all'ingresso o all'uscita dalle lezioni.

 

Nello specifico, i 16.712 euro ottenuti con il bando ministeriale verranno investiti per 4.400 euro nel finanziamento di 200 ore di lavoro straordinario per servizi di vigilanza degli agenti in borghese nel polo scolastico di Porto, mentre 12.312 euro, con eventuali integrazioni da parte del Comune, serviranno all'acquisto di un'auto «civetta» per consentire alla polizia locale di effettuare le perlustrazioni in incognito. «Il piano», evidenzia De Ciuceis, «prevede 30 servizi di vigilanza e contrasto allo spaccio di stupefacenti, con attività mirate e caratterizzate da agenti in abiti borghesi.

 

Ciascun pattugliamento verrà effettuato a cadenza settimanale durante l'orario di entrata ed uscita degli studenti dalle scuole. Tali azioni saranno concordate preventivamente con le forze dell'ordine operanti in città». I controlli, in particolare, riguarderanno l'area degli istituti superiori, delle medie e di altre scuole, frequentati da studenti tra i 14 e i 19 anni di Legnago e di altri paesi della Bassa o province vicine. «Oltre a queste verifiche», sottolinea Luca Falamischia, assessore alla Sicurezza, «programmeremo interventi nei vari plessi a cura di esperti, allo scopo di far conoscere ai ragazzi le conseguenze dell'uso di droghe».

 

I controlli degli agenti in borghese, in base al cronoprogramma stilato dall'esecutivo, inizieranno a partire dal prossimo mese. «Non possiamo più tollerare», aggiunge Mattia Lorenzetti, consigliere delegato ai Rapporto con la polizia locale, «che in città ci siano personaggi liberi di vendere veleno ai nostri ragazzi anche in pieno giorno. Siamo consapevoli che non potremo eliminare il problema alla radice solo con questo progetto. Tuttavia come amministrazione comunale intendiamo fare la nostra parte per garantire la massima sicurezza a studenti, in gran parte minorenni, famiglie ed insegnanti».

Fabio Tomelleri

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