Cologna capitale della sicurezza nella Bassa per un giorno, grazie al prefetto di Verona. Il Comitato per la sicurezza e per l’ordine pubblico itinerante, voluto dal prefetto Donato Giovanni Cafagna, farà tappa martedì prossimo nella città del mandorlato. Il doppio ruolo di sindaco e presidente della Provincia di Verona, rivestito da Manuel Scalzotto, gli ha consentito di cogliere un’opportunità mai avuta prima da Cologna, ovvero quella di ospitare al Palazzo del Capitaniato i sindaci della pianura veronese, i vertici di polizia, carabinieri e finanza, le rappresentanze delle categorie economiche e sindacali che si confronteranno con il prefetto per fare il punto sulla sicurezza, sulle eventuali criticità economiche e su quelle ambientali. «Ringrazio il prefetto Cafagna per la sensibilità che dimostra e per la disponibilità ad incontrare ed ascoltare gli amministratori nei loro territori», afferma Scalzotto. Appuntamento martedì alle 10, dunque, nella sede municipale di Cologna, per i membri di diritto del Comitato (prefetto, presidente della Provincia che è pure sindaco del Comune ospitante, comandanti provinciali della polizia di Stato, dei carabinieri, della Guardia di finanza, dei vigili del fuoco e della polizia provinciale) e per gli invitati: una ventina di sindaci del Legnaghese, della Bassa veronese e del Colognese, le rappresentanze economiche e sindacali del comprensorio. Aprirà l’incontro il prefetto, poi seguirà il saluto di Scalzotto. Terminati i discorsi di benvenuto, ci si addentrerà più specificatamente nei problemi, grazie ai dati numerici su reati, denunce e criticità avvertite dalla cittadinanza. Saranno i comandanti delle forze dell’ordine, tra cui il capitano della Compagnia dei carabinieri di Legnago Lucio De Angelis, a presentare il bilancio dell’attività dei rispettivi corpi militari e di polizia. Infine, ogni sindaco e rappresentante di categoria potrà intervenire per sottoporre all’attenzione del Comitato eventuali preoccupazioni o tematiche rilevanti. Per Cologna, in particolare, gli argomenti principali saranno la sicurezza e i rischi di inquinamento ambientale. In quest’ultimo ambito, l’impegno del prefetto era già stato ai massimi livelli a luglio, quando nel fiume Guà, a Zimella e a Cologna, erano finiti i reflui contaminati, derivati dallo spegnimento dell’incendio alla «Isello vernici» di Brendola (Vicenza). Anche in quel caso il rappresentante del Governo aveva scelto di constatare di persona, scendendo a Cologna, quali fossero i disagi e le difficoltà che le amministrazioni comunali si stavano trovando ad affrontare. Inoltre, non bisogna dimenticare che il Comune in riva al Guà ricade nella zona rossa dell’inquinamento da Pfas ed è fra i più inquinati della Provincia da polveri sottili, almeno secondo il rapporto 2018 di Legambiente. Da qualche tempo, però, il grattacapo più grande per amministratori e cittadini colognesi è legato alla massiccia presenza di stranieri - l’11 per cento del totale - alcuni dei quali senza lavoro e senza fissa dimora. Tra gli immigrati di origine marocchina ci sono individui che trascorrono le giornate oziando ai giardini e spesso si ubriacano. La scorsa estate, tra giugno ed agosto, furono registrati tre casi di aggressione e tentata violenza sessuale a tre donne: tutti reati compiuti da marocchini, clandestini, nullafacenti e senza fissa dimora. Inoltre ci furono risse in centro, sempre tra stranieri. «Quest’anno la situazione è nettamente migliorata», sostiene Scalzotto. «Non solo i bivacchi sono diminuiti, ma non abbiamo avuto episodi gravi com’è accaduto nel 2018. Sono soddisfatto del lavoro svolto dalle forze dell’ordine e mi auguro che venga rafforzato l’organico dei carabinieri». •