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Sì alla tassa di soggiorno per chi pernotta in paese

L’hotel a quattro stelle Il Comune ha introdotto la tassa di soggiorno
L’hotel a quattro stelle Il Comune ha introdotto la tassa di soggiorno
L’hotel a quattro stelle Il Comune ha introdotto la tassa di soggiorno
L’hotel a quattro stelle Il Comune ha introdotto la tassa di soggiorno

Villa Bartolomea non è una città d’arte e nemmeno un luogo di villeggiatura. Eppure il Comune, primo nella Bassa, ha deciso di introdurre la tassa di soggiorno. L’obiettivo? Valorizzare il territorio sotto l'aspetto turistico, mettendo in campo nuove risorse destinate ad implementare i finanziamenti per progetti di carattere culturale ed ambientale. La decisione Parte tutta da qui la scelta dell’amministrazione comunale di istituire il pagamento del «balzello» per coloro che, non residenti, si troveranno a pernottare nelle strutture ricettive presenti in paese. La nuova imposta, approvata all'unanimità dal consiglio comunale, è stata pensata sulla base dei numeri, decisamente alti e sorprendenti, relativi al movimento turistico registrato a Villa Bartolomea. Stando ai dati dell'Ufficio di statistica della Regione (su dati Istat), nel 2021 nel centro della Bassa si sono contati infatti ben 16.580 pernottamenti dovuti al soggiorno di 5.373 persone. La fetta più grossa è rappresentata dagli italiani con 4.006 arrivi e 11.901 pernottamenti, mentre gli stranieri sono stati 1.367, con 4.679 presenze nelle strutture ricettive. Facendo un rapido calcolo, appare evidente che grazie ad un hotel a quattro stelle, situato a ridosso della Transpolesana, a tre agriturismi con posti letto e ad un bed & breakfast, chi si è trovato a passare per Villa Bartolomea - in prevalenza per motivi di lavoro o per cicloturismo - vi è rimasto in media tre notti. Tra gli italiani i più numerosi sono stati i lombardi, mentre tra gli stranieri al primo posto figurano i tedeschi. La nuova tassa L'imposta di soggiorno, basata sulle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011, entrerà in vigore il primo gennaio 2023. La sua corretta applicazione sarà garantita da un regolamento di 14 articoli predisposto dal Comune. «Il gettito dell'imposta», ha annunciato Giuliano Pasquin, assessore alle Infrastrutture a allo Sviluppo economico, «è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli realizzati in collaborazione con Provincia e Regione, quelli a sostegno delle strutture ricettive, ma anche opere di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali ed ambientali». «Su questa linea», ha precisato l'assessore, «si inserisce, ad esempio, il progetto di museo diffuso, per il quale abbiamo già contatti con la Fondazione Fioroni di Legnago e l'Università di Verona. L'idea è quella di riprendere in futuro gli scavi di una villa romana in località Franzine, ma anche quella di dotare il territorio di pannelli informativi grazie ai quali incuriosire i turisti di passaggio in modo che si fermino a visitare il nostro territorio». «Altri progetti», ha aggiunto Pasquin, «riguarderanno piste ciclabili per favorire il collegamento con le frazioni, compresa San Zeno in Valle dove passa la strada Romea legata al turismo religioso». Le tariffe L’importo della tassa di soggiorno, che andrà applicata a persona fino ad un massimo di 10 pernottamenti consecutivi, sarà di 1,50 euro per chi alloggerà in bed & breakfast e alberghi fino a tre stelle, mentre salirà a due euro per chi pernotterà nella struttura a quattro stelle. Sono previste esenzioni per i minori sotto i 14 anni, portatori di handicap, gli appartenenti ai corpi statali, provinciali e locali, gli invalidi civili, persone che arrivano in paese per situazioni di emergenza predisposte da autorità pubbliche e volontari che prestano servizio in manifestazioni. In base ai dati delle presenze pregresse, il Comune prevede di introitare circa 25mila euro all'anno. •.

Villa Bartolomea

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