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Scoppia violento incendio, paura a Bonaldo

La colonna densa di fumo nero visibile a diversi chilometri di distanzaI vigili del fuoco impegnati nello spegnimento del rogo che ha distrutto un magazzino DIENNEFOTO
La colonna densa di fumo nero visibile a diversi chilometri di distanzaI vigili del fuoco impegnati nello spegnimento del rogo che ha distrutto un magazzino DIENNEFOTO
La colonna densa di fumo nero visibile a diversi chilometri di distanzaI vigili del fuoco impegnati nello spegnimento del rogo che ha distrutto un magazzino DIENNEFOTO
La colonna densa di fumo nero visibile a diversi chilometri di distanzaI vigili del fuoco impegnati nello spegnimento del rogo che ha distrutto un magazzino DIENNEFOTO

Attimi di paura, ieri mattina, nelle campagne ai confini fra Bonaldo di Zimella ed Arcole. Un violento incendio è divampato intorno alle 9 in via Bruso 1294, in un magazzino retrostante l’abitazione di Luigi Montagnana, titolare di un’azienda agricola che produce e commercializza prodotti ortofrutticoli. Il proprietario e la moglie non si trovavano in casa in quel momento. È stato un vicino ad accorgersi del rogo e ad allertare immediatamente i pompieri. Sul posto, in pochi minuti, sono giunti i vigili del fuoco di Lonigo (Vicenza) e Caldiero, oltre ai carabinieri di Ronco e Cologna e al sindaco di Zimella Sonia Biasin, reduce dal successo alle amministrative del 26 maggio. Il comando provinciale dei vigili del fuoco ha inviato tre autobotti da Verona in supporto ai colleghi dell’Est veronese e del Basso vicentino. Nel frattempo, erano arrivati in via Bruso i parenti di Montagnana. In una corsa contro il tempo sono riusciti a collocare a distanza di sicurezza le macchine agricole, una cella frigorifera e delle bombole di GPL prima che il fuoco avesse la meglio sull’intera struttura, facendo collassare il tetto. All’interno, ad alimentare le fiamme, erano accatastati vari contenitori per la frutta e la verdura e un impianto per l’irrigazione dei campi, andato completamente distrutto. Qualche scintilla è pure volata fuori dal magazzino e ha intaccato un deposito esterno di materiale indifferenziato, tra cui alcuni pneumatici agricoli. Il fumo, con colonne visibili a distanza di qualche chilometro, si è fatto subito scuro e denso e si è alzato in cielo. Tanto da far scattare l’allarme anche tra coloro che transitavano lungo la trafficata provinciale Nuova Padovana che collega San Bonifacio a Cologna. Per permettere le operazioni di spegnimento, rese più difficili dal vento che soffiava nella zona, la polizia locale di Albaredo e quella dell’Adige Guà hanno chiuso al transito via Bruso. Alle 11.30, l’incendio è stato domato e l’Arpav è intervenuta per prelevare campioni di terreno e valutare la qualità dell’aria. Vista la presenza all’interno del deposito di materiali di tipo diverso, gli operatori dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale hanno dovuto valutare se vi fossero rischi per la salute umana e delle coltivazioni presenti nei terreni circostanti. Infine stabiliranno termini e modalità dello smaltimento degli scarti combusti rimasti a terra dopo le fiamme. In base alle prime valutazioni dei vigili del fuoco sembra che non vi sia alcuna responsabilità di terzi nell’incendio. Forse si è trattato di un corto circuito o di un macchinario agricolo lasciato erroneamente acceso. I danni per l’azienda agricola sono ingenti ma non è stato ancora possibile quantificarli nel dettaglio. Per fortuna non ci sono stati feriti e l’abitazione della famiglia Montagnana non è stata neppure sfiorata dal rogo. Per Biasin, neo sindaco si Zimella che deve ancora giurare (lo farà domani, alle 20, al teatro comunale, ndr), un inizio di mandato col brivido. «Mentre con il tecnico comunale ci recavamo in via Bruso vedevamo il fumo nero levarsi e temevamo ci fossero dei feriti o un possibile inquinamento, fortunatamente non c’è stato bisogno di emettere ordinanze sanitarie. Rimaniamo comunque in attesa della relazione e di eventuali prescrizioni dell’Arpav», ha spiegato il sindaco. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paola Bosaro

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