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Vallese di Oppeano

Scambiati per ladri
pescatori nei guai
per il coronavirus

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A Vallese pescatori scambiati per ladri
A Vallese pescatori scambiati per ladri
A Vallese pescatori scambiati per ladri
A Vallese pescatori scambiati per ladri

In tempi di Coronavirus furti e rapine sono praticamente scomparsi dal mattinale delle forze dell’ordine. E l’emergenza sanitaria, che sta mettendo in allarme il mondo intero, sembra aver soppiantato quella legata alla criminalità. Tuttavia, la guardia resta ugualmente alta anche nella Bassa visto che l’assenza di persone in circolazione potrebbe favorire le incursioni dei malintenzionati di turno. Ecco perché quando, l’altra notte, gli addetti alla vigilanza dello stabilimento Calzedonia, a Vallese di Oppeano, hanno visto spuntare nel buio l’inconfondibile bagliore delle pile elettriche, che illuminavano i campi attorno allo stabilimento di via Spinetti, si sono allarmati.

 

Tanto che, intorno all’una, è partita immediatamente la chiamata alla centrale operativa del 112 nel timore che qualcuno avesse pianificato un colpo ai danni dell’azienda situata a ridosso della Transpolesana. In pochi minuti sono arrivati sul posto i carabinieri della Compagnia di Legnago che, dopo una rapida perlustrazione, sono riusciti a fermare due giovani stranieri ai bordi un canale vicino. Non si trattava infatti di ladri visto che di arnesi da scasso non è stata trovata nemmeno l’ombra, bensì di pescatori «pizzicati» con la canna in mano. Nulla di strano se non fosse che le nuove restrizioni governative sul Coronavirus non consentano di uscire di casa se non per comprovate necessità. E così per i due appassionati di pesca è scattata seduta stante, dopo gli accertamenti, una denuncia per aver violato l’articolo 650 del codice penale.

Stefano Nicoli

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