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Ruta si ricandida a guidare il Comune

Il sindaco brinda con la sua squadra alla  ricandidatura DIENNEFOTO
Il sindaco brinda con la sua squadra alla ricandidatura DIENNEFOTO
Il sindaco brinda con la sua squadra alla  ricandidatura DIENNEFOTO
Il sindaco brinda con la sua squadra alla ricandidatura DIENNEFOTO

Il sindaco Giovanni Ruta sgombera il campo da illazioni e ipotesi non veritiere: sarà lui, con la stragrande maggioranza dei consiglieri appartenenti al suo gruppo, a ricandidarsi alle prossime amministrative di Albaredo, previste per la fine di maggio. Come dice il nome stesso della lista, «Uniti per fare», il gruppo di maggioranza correrà compatto e senza troppe defezioni, disattendendo una peculiarità divenuta negli anni la nota distintiva del Comune della Bassa, ovvero la litigiosità e l'incapacità dei sindaci di arrivare a fine mandato con il gruppo coeso. Ruta, 35 anni, figlio dell'ex sindaco Claudio Costanzo (morto nel 2009) non solo ci è riuscito, ma venerdì sera ha pure ottenuto la garanzia dei suoi compagni di un appoggio senza tentennamenti alle prossime elezioni. Tra di essi anche Consuelo Cavazza che, pur candidatasi per la lista di Menegazzi nel 2015, una volta entrata in consiglio è subito passata a sostenere Ruta. Il trentacinquenne si candiderà con la stessa lista civica con cui si presentò nel 2015, anche se è noto che il giovane rappresentante commerciale di una ditta di bevande alcoliche è iscritto a Fratelli d'Italia ed è da sempre vicino ai partiti di centrodestra. «Le porte del mio gruppo sono aperte a tutti coloro che si riconoscono nei valori delle forze politiche di centrodestra, ma anche alle persone non iscritte ad alcun partito che vogliono tuttavia impegnarsi per il bene della comunità», dichiara il primo cittadino. «Squadra che vince non si cambia», afferma ancora Ruta che ringrazia i colleghi di lista «per lo spirito collaborativo dimostrato in questi cinque anni» ed invita tutti i consiglieri di maggioranza «a mettersi in gioco con rinnovato entusiasmo». Il sindaco ricorda la mole di investimenti fatti dal 2015 ad oggi, pari a 2,7 milioni di euro, nonostante per un anno le spese amministrative siano state ridotte all'osso a causa dello sforamento del Patto di stabilità avvenuto durante il commissariamento del municipio. «Le opere non sono state concentrate solo nel capoluogo», osserva Ruta. «Abbiamo speso in media 100mila euro per ciascuna frazione», sottolinea. Gli interventi programmati dalla sua amministrazione a cui tiene maggiormente sono la ristrutturazione della primaria di Coriano, il rinnovamento del Campo Fiera (a breve dovrebbe iniziare un nuovo progetto di riqualificazione complessiva finanziato in toto dallo Stato ndr), i marciapiedi di Michellorie, le asfaltature e la pista ciclabile che presto collegherà il centro di Coriano con il cimitero. «Siamo stati la prima amministrazione ad avere il coraggio di abbattere le vecchie scuole abbandonate di Presina per creare un moderno parco giochi. Non credo sia un caso se ora sono sorte due villette proprio a ridosso della nuova area verde», osserva il sindaco. Uno dei maggiori crucci di Ruta è la stagnazione demografica del suo paese. «Mentre i nostri Comuni confinanti, Veronella ed Arcole, hanno conosciuto una costante crescita di popolazione, ad Albaredo da almeno vent'anni ci attestiamo fra i 5.100 e i 5.300 abitanti. Uno dei mie doveri principali, se verrò rieletto, sarà perciò quello di rendere maggiormente appetibile il paese per le giovani coppie e le famiglie», annuncia. Tra gli interventi da concludere, oltre al Campo Fiera, anche la nuova isola ecologica (300mila euro) e la rotonda tra la Provinciale 19 e via Valle (320mila euro, di cui 250mila dalla Provincia). Anche gli assessori Oliva Trentin, Francesca Zamboni, Gaspare Marini e il capogruppo Lorenzo De Cao hanno espresso soddisfazione per i progetti realizzati, in particolare per l'aumento della quota pro capite da liquidare alle e materne parrocchiali (900 euro a bambino), la creazione dell'aula studio, gli inserimenti lavorativi di persone in difficoltà, la buona affluenza all'università popolare (70 iscritti). •

Paola Bosaro

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