<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Al cimitero di San Vito di Legnago

Ruba i ricordi dei bimbi dalla tomba, poi si pente e li restituisce

I lavoretti dei nipotini che vengono portati su una tomba a San Vito
I lavoretti dei nipotini che vengono portati su una tomba a San Vito
I lavoretti dei nipotini che vengono portati su una tomba a San Vito
I lavoretti dei nipotini che vengono portati su una tomba a San Vito

Oltre ai fiori, ruba anche i lavoretti che i nipotini avevano lasciato sulla tomba dell’amato nonno. Ma poi, a sorpresa, forse colto dal rimorso, restituisce parte della refurtiva. L’ennesima razzia compiuta a danno delle sepolture del cimitero che serve i centri di San Vito e Porto di Legnago (Verona), dopo aver ferito nei sentimenti una famiglia si è, per fortuna, conclusa bene.

 

«I miei figli e le cuginette», riferisce F.B., che otto mesi fa ha perso il padre, scomparso prematuramente a 68 anni, «sono soliti preparare dei cestini porta-fiori, con decorazioni e messaggi di affetto per la tomba del nonno. Venerdì mattina mia madre è tornata dal cimitero in lacrime poiché uno sconosciuto, oltre ad aver rubato i fiori non ha avuto remore nel portarsi via i lavoretti che i bambini avevano preparato con tanto affetto».

 

Dopo un attimo di sconcerto, visto che non è il primo furto di fiori che avviene nel camposanto di San Vito, F.B. non è riuscito a contenere la rabbia per quel gesto, compiuto oltre tutto a pochi mesi dalla dolorosa perdita dell’amato padre. F.B. ha sfogato la sua ira sulla pagina Facebook «Accade a Legnago», rivolgendosi, nel post, direttamente al ladro. «Con quale coraggio riesci a portare via lavoretti che racchiudono i pensieri e l’amore puro di un bambino», ha scritto l’uomo, «ma quanto schifo fai?».

 

«Visto che questi furti», ha detto F.B., «si ripetono ormai da anni e con frequenza preoccupante, non sarebbe il caso che il Comune installasse fotocamere, foto-trappole o altri deterrenti come in altri centri? Una soluzione simile è stata adottata a Vigodarzere, nel Padovano. Penso che sia un intervento fattibile e necessario pure nel camposanto di San Vito e Porto».

 

Il messaggio, che è stato commentato da oltre 200 persone, è andato a buon segno. L’anonima «manolesta», infatti, deve aver letto le parole di F.B., probabilmente preso da rimorso, ha riportato al suo posto parte del magro ma prezioso bottino. «Sono magicamente ricomparse le lavagnette a forma di cuore, tranne una, con le dediche dei nipotini al nonno», riferisce F.B, «non sono state gettate lì, ma ricollocate in un’altra nostra piantina già presente al cimitero».

 

L’uomo prosegue: «Probabilmente la mia domanda "quanto schifo fai?" ha smosso la coscienza del ladruncolo. Anche se non del tutto, visto che comunque il vaso di legno con i fiori se l’è purtroppo tenuto». Sulla possibilità di video-sorvegliare l’interno dei quattro cimiteri cittadini l’assessore Luca Falamischia allarga le braccia: «Purtroppo non è praticabile: ci vorrebbero troppe telecamere per ciascun camposanto e le foto-trappole sarebbero insufficienti, poiché hanno un’angolazione ed un campo di ripresa limitati».•.

Fabio Tomelleri

Suggerimenti