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Rotture scongiurate, riapre la piscina

Una vasca interna delle piscine comunali con i tubi per l’aria
Una vasca interna delle piscine comunali con i tubi per l’aria
Una vasca interna delle piscine comunali con i tubi per l’aria
Una vasca interna delle piscine comunali con i tubi per l’aria

Piscina riaperta, a Legnago, dopo la rottura dei sostegni di una conduttura dell’aria che, rischiando di precipitare, aveva provocato panico tra i nuotatori. Giovedì mattina, al termine di una settimana di chiusura, è tornata infatti ad essere accessibile al pubblico la vasca da 25 metri dell’ala vecchia dell’impianto natatorio comunale di via Olimpia, gestito dalla società «Legnago Nuoto». Tutto ciò, dopo che, nella serata mercoledì 6 novembre, due catene in acciaio inox di sostegno del grosso tubo di ventilazione del locale, si erano spezzate improvvisamente, senza far precipitare la condotta ma scatenando il panico tra gli utenti, tra cui diversi minorenni accompagnati da nonni e genitori per alcuni allenamenti. Per questo motivo, la direzione dell’impianto natatorio, in via precauzionale, aveva deciso di chiudere la zona dell’impianto natatorio e di convocare la ditta che, lo scorso gennaio, era intervenuta proprio per sistemare la condotta in alluminio, risalente al 2005. Fino al termine delle riparazioni, dunque, il centro sportivo è rimasto aperto, consentendo l’accesso dei nuotatori a spazi e vasche non interessate dalle riparazioni. «La ditta che aveva eseguito la manutenzione a gennaio», evidenzia Roberto Danieli, vicesindaco ed assessore ai Lavori pubblici, «è tornata venerdì 8 per cambiare non solo le catene che si erano spezzate nei giorni scorsi, bensì tutte e 58 quelle collegate alla condotta dell’aria». «Tale operazione», prosegue il vicesindaco, «è durata in tutto quattro giornate lavorative: le catene, anche quelle che non avevano presentato problemi, sono state sostituite con dei tiranti, le cosiddette "piatte", di cinque millimetri di spessore e realizzati in acciaio inox speciale "Aisi 16 L". Questi nuovi sostegni difficilmente potranno essere aggrediti da agenti esterni». Quindi Danieli prosegue: «L’intervento, una volta concluso, è stato sottoposto a verifica da parte di un ingegnere incaricato dalla società di nuoto, mentre con i nostri funzionari abbiamo effettuato un sopralluogo all’impianto». Sulle cause del cedimento, Danieli puntualizza: «Dopo i primi controlli è stato constatato che le due catene, così come una terza che si era rotta lunedì 4 novembre, non hanno ceduto perché sottodimensionate rispetto alla tubazione dell’aria a cui erano agganciate. Men che meno risultavano corrose dal cloro. Bensì sono saltate alcune saldature effettuate a mano sugli anelli. L’impresa che aveva effettuato il primo lavoro, pertanto, ha deciso di sostituirle con elementi di altro tipo per avere una garanzia in più. Purtroppo questi sono inconvenienti che possono capitare». Riguardo a quanto accaduto, il vicesindaco Danieli sottolinea: «La rottura dei sostegni è avvenuta nell’ala che non era stata sottoposta, negli anni scorsi, alla riqualificazione del centro natatorio effettuata dalla stessa Legnago Nuoto». Danieli, perciò, ribadisce la correttezza dell’operato della società che si occupa delle piscine comunali: «Legnago Nuoto è un sodalizio senza scopo di lucro che, nel corso degli anni, ha investito 2,3 milioni di euro per migliorare il centro natatorio cittadino, accollandosi, come in questo caso, le spese per interventi precedenti la presa in carico del centro sportivo da parte della Legnago Nuoto». •

Fabio Tomelleri

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