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L'incidente a Bonavigo

Ronco in lutto:
«Vicini alle famiglie
nel grande dolore»

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L'auto distrutta nell'incidente di Bonavigo (Diennefoto)
L'auto distrutta nell'incidente di Bonavigo (Diennefoto)
L'auto distrutta nell'incidente di Bonavigo (Diennefoto)
L'auto distrutta nell'incidente di Bonavigo (Diennefoto)

È arrivata a Ronco nel tardo pomeriggio la tremenda notizia che le tre giovani vittime morte nell’incidente di ieri, avvenuto a Pilastro di Bonavigo, sono tutte e tre del paese. Francesca a Chiara Mercurio, la prima di 20 e la seconda di 15 anni, vivevano con la madre in via Crosarona, mentre il padre è residente in Emilia Romagna. Le due sorelle, originarie di Napoli, erano venute a vivere con la madre a Ronco, dopo la separazione dei due genitori.

 

LE SORELLE. Chiara frequentava l’istituto professionale di Stato «Giuseppe Medici» di Legnago per l’enogastronomia, ospitalità alberghiera, agricoltura e turismo, mentre Francesca si era diplomata come odontotecnico al Fermi di Verona. «Per questo l’avevo conosciuta, in quanto era venuta a fare uno stage nel mio studio dentistico», racconta il vicesindaco Davide Vesentini. «Era una ragazza umile, disposta a imparare il mestiere. Le due sorelle non erano originarie di qui, ma vivevano a Ronco da alcuni anni». «Non conosco personalmente le due sfortunate giovani, ma conosco bene la loro mamma», fa sapere il sindaco Moreno Boninsegna, «perché l’abbiamo assunta per fare il servizio di accompagnatrice dei bambini sullo scuolabus».

 

IL RAGAZZO. Luca Verdolin, 23 anni, era grande amico di Francesca, anch’egli ronchesano. Abitava in via Ruda ed era molto conosciuto in paese. «Il papà, Giovanni Verdolin, è stato un attivo volontario per tanti anni, in particolare per il comitato sagra», racconta sempre il sindaco Boninsegna: «Quella di Luca è una famiglia di lavoratori, lui un giovane che si è fatto ben volere in paese».

 

LA COMUNITÀ. La notizia della morte dei tre ragazzi ha scosso tutti, soprattutto per la giovane età delle vittime, sebbene in molti non le conoscessero direttamente. «Sono costernato per questo lutto davvero troppo pesante, che ha travolto il paese oggi (ieri per chi legge, ndr). Non ne mostriamo ancora segni evidenti, in quanto la notizia è ancora troppo recente», diceva ieri pomeriggio il primo cittadino, «ma certamente la comunità e l’amministrazione si stringono attorno a queste due famiglie prostrate nel dolore, con la preghiera».

 

IN SILENZIO. Un primo segno di lutto è giunto subito, all’arrivo della notizia. Stamattina era previsto infatti un gazebo della Lega in piazza, per una raccolta di firme. «Abbiamo deciso di non allestire nulla, in segno di rispetto delle famiglie che hanno subito queste perdite», fa sapere il consigliere comunale e segretario della sezione della Lega di Ronco, Marco Nicolin. «Un fatto troppo grave per la nostra comunità, in questo momento, per pensare alla politica».

Zeno Martini

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