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Rifiuti arretrati, scoppia la rivolta

Una residente mostra la raccomandata spedita a 500 famiglie DIENNE
Una residente mostra la raccomandata spedita a 500 famiglie DIENNE
Una residente mostra la raccomandata spedita a 500 famiglie DIENNE
Una residente mostra la raccomandata spedita a 500 famiglie DIENNE

Amara sorpresa per circa 500 famiglie di Gazzo. Tra venerdì e sabato scorsi si sono infatti viste recapitare una sfilza di raccomandate per il pagamento della tassa rifiuti di Esacom relativa al mese di novembre 2018, con tanto di sanzioni e interessi. L’arrivo dei solleciti di pagamento ha mandato su tutte le furie i cittadini perché a suo tempo nessuno di loro aveva ricevuto la fattura che solitamente viene consegnata tramite posta. In poche ore, la questione è sfociata in una rivolta collettiva con accese proteste. Al punto che decine di persone si sono rivolte direttamente al sindaco Stefano Negrini per contestare l’ingiunzione di pagamento di una fattura tra l’altro mai ricevuta. A far imbestialire gli utenti sono state le sanzioni e gli interessi applicati che ammontano a circa 20 euro per famiglia. Un importo che poteva essere risparmiato se la corrispondenza fosse arrivata ai destinatari in tempo utile. Il primo cittadino, pressato dalle lamentele dei contribuenti, ha contattato Esacom, gestore della raccolta e smaltimento dei rifiuti, chiedendo una soluzione rapida al problema. Tutto ciò dopo aver precisato che nessuno dei 500 destinatari delle raccomandate in questione aveva ricevuto la fattura. E che, pertanto, non ha alcuna colpa per il mancato versamento della tassa dovuta. «Si sono verificati indubbiamente dei disguidi», sottolinea Negrini, «per qualche misteriosa ragione le buste contenenti le bollette non sono arrivate a destinazione. Non spetta a me dire se si tratta di un errore di Poste Italiane o della stessa Esacom. L’unica certezza è che sono pervenuti adesso gli avvisi di pagamento». «Comunque», aggiunge Negrini, «ho contattato il presidente di Esacom, Maurizio Lorenzetti, e ho concordato con lui che i miei concittadini non devono pagare interessi o sanzioni bensì solamente l’importo dovuto in origine. Chiedo, pertanto, a tutti di aspettare a pagare per consentirci di effettuare i calcoli esatti». Il primo cittadino sta pensando anche di istituire in municipio un apposito sportello dedicato alle 500 famiglie che si trovano a dover pagare la fattura di novembre 2018. La soluzione trovata ha contribuito a sedare l’alzata di scudi dei contribuenti dopo che è stata comunicata anche dai parroci durante le messe festive. Nei prossimi giorni, tuttavia, tutti gli interessati riceveranno un’ulteriore comunicazione su come evolverà la vicenda. Non è la prima volta che nella zona succedono disguidi per il mancato recapito della posta. Lo scorso anno, a Sanguinetto, Nogara e Gazzo, erano fioccate le proteste dei residenti di alcune vie che lamentavano il fatto che la corrispondenza non veniva recapitata da molto tempo. Nel caso specifico, le 500 famiglie interessate dal ricevimento della raccomandata risiedono nella frazione di Maccacari e in parte anche in quella di Correzzo. Segno, questo, che a suo tempo si era verificato un disguido che ha escluso tutti i residenti dalla consegna delle fatture. «Non c’è stato un problema a macchia di leopardo», conclude Negrini, «fatalità tutta Maccacari non ha ricevuto quella bolletta e pure qualche via di Correzzo». •

Riccardo Mirandola

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