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Riabilitazione, ridotti di un terzo i posti al «San Biagio»: è protesta

Un macchinario del reparto di Riabilitazione inaugurato nel 2015
Un macchinario del reparto di Riabilitazione inaugurato nel 2015
Un macchinario del reparto di Riabilitazione inaugurato nel 2015
Un macchinario del reparto di Riabilitazione inaugurato nel 2015

Riabilitazione all’ospedale di Bovolone «a scartamento ridotto». L'Ulss 9 Scaligera, a causa dell'emergenza Covid, nei mesi scorsi ha infatti diminuito da 50 a poco più di una trentina i posti letto di Riabilitazione attivi al «San Biagio». Un taglio che ha causato proteste da parte dei sindacati. A cominciare dalla Fp Cgil che, tramite il proprio segretario provinciale Antonio De Pasquale, ha evidenziato: «Chiediamo che l'Ulss attivi in tempi brevi tutta l'attività riabilitativa, ripristinando i posti letto di Bovolone e riaprendo il reparto di Legnago. Inoltre, manca ormai da troppo tempo a Legnago il primario del reparto di Ortopedia, così come vanno reintegrate le figure professionali mancanti, visto che il personale sta facendo attualmente dei veri e propri salti mortali per garantire i servizi alla popolazione». Sulla mancata riapertura della Riabilitazione a Legnago è tornata a protestare anche la Uil Fp, che non ha ottenuto risposta all'istanza, comprensiva della riattivazione del servizio riabilitativo post-intervento, inoltrata a fine agosto al direttore generale Pietro Girardi alla fine di agosto. Interpellato sulla situazione dell'ospedale bovolonese, il dottor Gaspare Crimi, direttore del dipartimento di Riabilitazione dell'Ulss 9, ha assicurato: «I posti letto al San Biagio sono stati temporaneamente ridotti di un terzo, concentrando l'attività in due ali su tre della struttura ospedaliera». «Tutto ciò», precisa Crimi, «è stato deciso a fronte della modesta richiesta di prestazioni e per permettere al personale sanitario, impegnato per lunghi mesi nella lotta al Covid, di andare in ferie». Crimi assicura il ripristino dei posti letto al termine delle vacanze del personale. «L'ospedale di Bovolone», conclude il dirigente, «rimane una struttura fondamentale nell'assetto territoriale della sanità veronese. Tanto che, per rafforzarne l'attività, su richiesta della nostra Azienda sanitaria è stata di recente autorizzata dalla Regione l'internalizzazione degli operatori socio-sanitari (Oss)». F.T.

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