<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Rems, l’Sos dei sindacati «Urge passaggio all’Ulss»

La Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) all'ex ospeale Stellini
La Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) all'ex ospeale Stellini
La Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) all'ex ospeale Stellini
La Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) all'ex ospeale Stellini

Il terremoto giudiziario che ha decapitato i vertici della cooperativa «La Rondine» di Lanciano, Chieti, gestore dei servizi della Rems di Nogara, ha mandato in fibrillazione anche i sindacati che ora temono ripercussioni occupazionali per i 53 dipendenti che lavorano nella struttura. La Procura di Pescara ha infatti arrestato, per corruzione e turbativa d’asta, Domenico Mattucci e Luigina Dolce, rispettivamente legale rappresentante e coordinatrice della cooperativa, relativamente all’affidamento della gestione di tre strutture psichiatriche in provincia di Pescara. Giovedì le organizzazioni sindacali si sono incontrate in video conferenza con Raffaele Grottola, dirigente dell’Ulss 9 Scaligera per il Sociale, per avere chiarimenti e rassicurazioni sulla continuità dei servizi forniti dalla Rems che attualmente ospita 40 ex detenuti psichiatrici. «Da mesi», spiega in un comunicato Cisl Fp di Verona, «stiamo seguendo con grande attenzione il processo di gestione in proprio della Rems di Nogara da parte dell’Ulss 9. La struttura ospita persone affette da disturbi mentali che hanno commesso vari tipi di reati e ad oggi è gestita dalla coop “La Rondine”. Cisl si dichiara molto preoccupata per le sorti del personale della coop che lavora a Nogara, anche in mancanza di un crono programma per il passaggio delle figure professionali all’Ulss 9». «Abbiamo tentato più volte di parlare con i vertici della cooperativa», precisa il sindacato, «ma non ci siamo mai riusciti, nonostante i nostri solleciti. Si tratta di una mancanza di rispetto e di sensibilità verso i dipendenti che lavorano alla Rems». Con l’Ulss 9, invece, le parti sindacali dialogano in modo da dirimere le problematiche presenti alla Residenza nogarese. Alla video conferenza hanno preso parte anche i lavoratori, che hanno espresso le loro forti preoccupazioni per la gestione complessiva della struttura con gravi problemi per la carenza di infermieri e operatori che rendono difficile la copertura dei turni e l’efficacia dei servizi resi ai 40 ospiti. «La Rems», spiega Cisl, «non può essere lasciata alla deriva, in un mare di difficoltà. Manca personale infermieristico e l’assenza di chiarezza da parte de “La Rondine” ha portato molti di loro a lasciare Nogara per andare in altre strutture sanitarie. Ciò ha sguarnito vari settori di assistenza e l’attuale gestore non è ancora riuscito a sostituire i posti vacanti che devono essere coperti dagli infermieri presenti». Attualmente, infatti, risultano attivi alla Rems solo otto infermieri mentre l’organico ne prevede almeno il doppio, costringendo quindi i dipendenti a turni massacranti o a prestare servizio senza le garanzie assistenziali necessarie per la delicatezza dei pazienti. La situazione potrebbe poi diventare insostenibile con il previsto aumento di altri 16 posti letto nei prossimi mesi, l’ampliamento degli spazi e la costruzione della nuova Rems, finanziata dallo Stato con 12 milioni di euro. «Auspichiamo risposte sollecite e chiare», conclude Cisl, «sia per il futuro dei dipendenti che degli ospiti ai quali va garantita una continuità assistenziale nel rispetto degli standard previsti». L’incontro sembra comunque aver dato una spinta ulteriore per il passaggio dei servizi della Rems dall’attuale gestore all’Ulss 9. •

Riccardo Mirandola

Suggerimenti