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«Pronti a fermare il deposito di rifiuti delle auto demolite»

L’assemblea pubblica di Pontepossero sul deposito di «car fluff»
L’assemblea pubblica di Pontepossero sul deposito di «car fluff»
L’assemblea pubblica di Pontepossero sul deposito di «car fluff»
L’assemblea pubblica di Pontepossero sul deposito di «car fluff»

Il timore di insediamento di un deposito di «car fluff» a Sorgà resta alto. A dimostrarlo è stata la significativa partecipazione all’assemblea pubblica, organizzata dall’ amministrazione comunale nella frazione di Pontepossero, alla quale, nonostante sia la settimana di Ferragosto e il clima sia rovente, erano presenti quasi un centinaio di persone fortemente preoccupate. «Ad oggi, l’unico dato certo è che l’azienda interessata ad insediarsi non ha presentato nessuna richiesta né al Comune né alla Regione e il terreno di proprietà privata non è stato venduto», ha esordito il sindaco Christian Nuvolari. «Ma la situazione si sta evolvendo e la ditta non è ferma», ha poi aggiunto, informando i cittadini della richiesta informale da parte dell’azienda pervenuta ad ottobre che ha palesemente dimostrato come il territorio sia stato oggetto di approfondite indagini conoscitive, finalizzate a valutare l’insediamento. Tra l’altro, altre analisi morfologiche del terreno sono tuttora in corso nell’area di circa 30 ettari in località De Morta, a Pontepossero. Dopo il «no» compatto del Consiglio comunale al deposito di «car fluff», ovvero di rifiuti derivanti dalla demolizione di auto, ora l’amministrazione gioca la carta del Pat pensando di inserirvi degli «ostacoli oggettivi» che potrebbero diventare uno scudo difensivo per l’area interessata. «La nostra è una zona di coltivazione di riso Igp, ha una viabilità inadeguata, è vulnerabile sotto l’aspetto idraulico perché il molino sopra il Tione è pericolante», ha spiegato il sindaco, «inoltre è interessata da un corridoio migratorio di fauna proveniente dalla Liguria, dove nidificano le cicogne e quindi protetto. Vogliamo completare il Pat al più presto, inserendo tutti i vincoli possibili, anche se poi l’ultima parola spetterà alla Regione». Sulle indagini morfologiche del terreno attualmente in corso, sulla possibilità di contaminazione dell’ambiente e sul rischio che un tale deposito possa aprire la strada in futuro a un inceneritore, si è soffermata Greta Rasoli, assessore delegata ad Ecologia, ambiente e urbanistica. Non si è poi fatta attendere la levata di scudi da parte dei cittadini. «L’unica cosa da fare è organizzarsi e far vedere che ci siamo e che siamo contrari», ha affermato un partecipante dalla platea. E dalle parole si è passati alla proposta di far nascere un comitato, di raccogliere 2000 firme, chiedendo al sindaco di impegnarsi in una dichiarazione congiunta di contrarietà al progetto che coinvolga i comuni limitrofi di Erbè, Castel d’Ario e Castelberforte. Impegno che Nuvolari ha promesso di assumersi. •

Lidia Morellato

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