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Tragedia sul lavoro a Pressana

Si sporge nella cisterna e precipita: muore autotrasportatore 46enne, padre di tre figli piccoli

L'uomo,Martino Vallarsa di Zimella, si accingeva a caricare cereali. Intervenuti i vigili del fuoco per estrarre l'autista, ma per lui non c'è stato nulla da fare. I sindacati: «Strage infinita»
Martino Vallarsa precipitato nella cisterna del suo camion
Martino Vallarsa precipitato nella cisterna del suo camion
Infortunio mortale sul lavoro a Pressana (foto Dienne e Vigili del Fuoco)

Tragico incidente sul lavoro, ieri mattina, in un’azienda che commercializza cereali nella zona artigianale di Pressana. Un autotrasportatore di Zimella, padre di tre bambini, è morto cadendo dentro alla sua autocisterna, mentre si accingeva a caricare il serbatoio di cereali. 

Erano le 9.30 quando Martino Vallarsa, 46 anni, autotrasportatore di Zimella con una lunga esperienza alle spalle, ha parcheggiato la sua autocisterna con rimorchio davanti al magazzino dei cereali dell’azienda «Berti Group» di Pressana. Avrebbe dovuto caricare delle granaglie da consegnare in mattinata ad un’azienda agricola del Veronese. Era sereno ed energico come sempre. D’altro canto, il suo lavoro lo conosceva bene e lo svolgeva con passione. Per questo risulta ancora più difficile per chi lo conosceva capacitarsi di quello che, all’improvviso, gli è accaduto. 

Controllo della cisterna

Dai primi rilievi risulterebbe infatti che Vallarsa si sia sporto in avanti con il capo, guardando dalla botola superiore verso il fondo dell’autocisterna. Forse intendeva controllare che non vi fossero residui, oppure voleva sincerarsi che le paratie interne fossero a posto. Nessuno sa con certezza cosa sia successo. L’uomo potrebbe aver avuto un capogiro oppure potrebbe aver perso l’equilibrio. All’improvviso è scomparso alla vista delle persone presenti nel piazzale dell’azienda.

Quando hanno udito il tonfo, alcuni dipendenti della «Berti Group» si sono allarmati e sono corsi vicino all’autocisterna per capire cosa fosse successo. Quando hanno compreso la gravità della situazione hanno chiamato il 118. Sul posto sono intervenuti l’ambulanza della Croce Europa e un’automedica da Montagnana. Visto che l’autista non dava segni di vita e si trovava ancora all’interno della cisterna, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, arrivati con la squadra di Legnago e l’autoscala di Verona. Quando Vallarsa è stato estratto dal camion, per lui non c’era purtroppo più nulla da fare. 

I rilievi di carabinieri e Spisal

Carabinieri e Spisal I rilievi sull’infortunio mortale sono stati eseguiti dai tecnici dello Spisal dell’Ulss 9 Scaligera e dai carabinieri. Al termine degli accertamenti, durati per l’intera mattinata, gli inquirenti non hanno rilevato alcuna responsabilità in capo all’azienda di cereali di Pressana.

Denis Berti, titolare della società, non era presente in sede al momento dell’incidente. È tornato in azienda il prima possibile e ha espresso alla moglie dell’autista e a tutti i suoi familiari «la mia personale vicinanza, e quella di tutta la dirigenza e del personale dipendente, per la dolorosa perdita del proprio caro». 

La notizia corre veloce fino a casa dell'autotrasportatore

Malauguratamente, il luogo della tragedia e l’abitazione della famiglia Vallarsa distano solo 9 chilometri, perciò la notizia è arrivata in un baleno a Zimella. La moglie Monica è giunta in pochi minuti nella ditta in zona artigianale: la signora era completamente frastornata da una sciagura troppo grande per essere vera. A poche decine di metri da lei, c’era un lenzuolo bianco; e sotto quel lenzuolo la sua felicità, il padre dei suoi tre bambini di 11, 8 e 5 anni.

Gli amici Alla «Berti Group» sono arrivati alla spicciolata parenti e amici della vittime, stretti l’uno all’altro e attoniti. Fuori dal cancello, altri amici e colleghi di lavoro, alcuni sconvolti ed altri perfino disperati, davanti ad una morte davvero incomprensibile e ingiusta nella sua crudeltà. 

Martino, marito premuroso e padre di tre figli piccoli

Martino il generoso, Martino l’amico, Martino la persona su cui si poteva contare. I ricordi sull’autotrasportatore sono tantissimi.  E le lacrime di chi lo conosceva fanno capire quanto fosse benvoluto il 46enne di Zimella, scomparso tragicamente ieri.

Mezz’ora dopo l’infortunio, i telefoni di parenti e amici hanno iniziato a squillare insistentemente. La notizia di un brutto incidente si è sparsa ad una velocità incredibile. «C’è il camion di Martino fermo nel piazzale, e ci sono l’ambulanza e i vigili del fuoco vicino», diceva chi passava da via dell’Artigianato, a Pressana, una strada molto trafficata, che collega il Colognese al Montagnanese.

Quando hanno avuto la conferma del decesso del camionista, molti hanno deciso di raggiungere immediatamente la ditta «Berti», dove si trovava il camion di Vallarsa, anche solo per sincerarsi che non si trattasse della notizia che mai avrebbero voluto sapere. Una coppia di amici è arrivata sul posto verso mezzogiorno e, alla vista del lenzuolo bianco steso a terra nel cortile dell’azienda, i due coniugi sono letteralmente scoppiati a piangere. Il loro figlio, infatti, ha frequentato le scuole elementari assieme al primogenito dell’autotrasportatore. 

Vallarsa lascia tre figli in età scolare. Il più piccolo va ancora all’asilo. Il più grande frequenta la prima media a Santo Stefano di Zimella. Fra una settimana farà la Prima Comunione.

Il parroco don Pietro Marchetto, che è anche il suo insegnante di religione a scuola, è sconvolto. «È una tragedia immensa, i bambini hanno tanto bisogno del loro papà», diceva ieri molto addolorato. La moglie del camionista, ieri pomeriggio, ha chiesto il sostegno di don Pietro per dare ai tre figli la terribile notizia. 

Davanti all’azienda di Pressana si è svolto per ore un triste pellegrinaggio che ha visto presenti alcuni fedeli compagni del Gruppo Aratori dell’Adige Guà, un’associazione nata qualche anno fa, che riunisce una cinquantina di appassionati di trattori storici.

«Martino era uno dei pilastri del gruppo», rivela tra le lacrime Nicola Carbognin. «Ci siamo visti ieri sera (giovedì, ndr) nella nostra sede per effettuare la manutenzione di un trattore. Come d’abitudine, Martino ha portato un po’ di pancetta e sottaceti per creare una bella atmosfera», racconta. «Sono distrutto», termina fra le lacrime l’amico. 

 

I carabinieri nell'azienda in cui è avvenuto l'incidente mortale (Diennefoto)
I carabinieri nell'azienda in cui è avvenuto l'incidente mortale (Diennefoto)

Tragico incidente sul lavoro

3 FEBBRAIO 2023. Tragico incidente sul lavoro, questa mattina alle 9, in via Artigianato nell'azienda Berti Group di Pressana, che raccoglie e immagazzina granaglie e cereali.

Un autotrasportatore è morto, cadendo all'interno della cisterna del proprio camion, mentre si accingeva a caricare cereali. La vittima è Martino Vallarsa, 46 anni. Lascia moglie e figli.

Sul posto la squadra di Legnago dei Vigili del Fuoco e l'autoscala di Verona, che hanno recuperato l'uomo, all'interno di una cisterna, affidandolo al personale del 118 (giunto con ambulanza ed elicottero). Purtroppo le ferite riportate erano troppo gravi e l'uomo è deceduto. Al lavoro anche i Carabinieri e personale Spisal. Indagini in corso per l'accertamento delle cause.

Paese sconvolto, il parroco organizza la veglia

La notizia della tragica morte dell'autotrasportatore Martino Vallarsa ha fatto rapidamente il giro del Comune di Zimella, dove risiedeva, e ha sconvolto la comunità. Il 46enne, infatti, era molto conosciuto e stimato. Il parroco don Pietro Marchetto, in accordo con la famiglia, ha deciso di invitare i compaesani alla recita del rosario in suffragio di Martino questa sera, alle 20, nella chiesa di San Floriano di Zimella.

 

I sindacati: «La strage non si ferma»


«La strage delle morti sul lavoro non si ferma: alle 26 del 2022 (Verona maglia nera in Veneto) oggi si aggiunge quella di un autotrasportatore caduto nella propria cisterna. Nulla in questi casi è casuale: disattenzione, mancato rispetto delle regole di prevenzione, superficialità, dover consegnare presto ed a ogni costo…forse un’esalazione di gas che ha investito il povero autista facendolo inghiottire dal proprio mezzo? Serve un cambio di passo». A denunciarlo sono le sigle sindacali Cisl, Cgil e Uil.

La triplice torna a chiedere «più ispettori, oggi pochi, che con scarsi mezzi e tanto senso del dovere adempiono all’attività di vigilanza. Ma manca soprattutto una cultura della sicurezza».

E proseguono: «Fino a quando non lavoreremo insieme, al fianco anche dei lavoratori autonomi individuali che molto spesso non hanno la formazione adeguata, non conoscono le basi per lavorare in salute e sicurezza, non faremo passi avanti. Non è pensabile che gli ambienti di lavoro cambino mettendo in campo un esercito di vigilanti!».

Per questo i sindacati hanno convocato una assemblea dei Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS – RLST) per il  6 marzo. «Per condividere con enti ed istituzioni un nuovo patto territoriale che ci veda protagonisti nel pianificare insieme formazione, interventi nelle scuole, potenziamento degli organismi paritetici e bilaterali che producano nelle imprese una piena ed efficace cultura partecipata della sicurezza».

 

Paola Bosaro

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