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«Presepe e crocifissi
non urtano gli islamici»

Don Diego Righetti con l’Imam Mohamed Guerfi
Don Diego Righetti con l’Imam Mohamed Guerfi
Don Diego Righetti con l’Imam Mohamed Guerfi
Don Diego Righetti con l’Imam Mohamed Guerfi

«Ma quale problema di crocifissi, presepe o feste di Natale? Fino ad ora, mai nessun musulmano ha sollevato una simile questione. Chi tira fuori questi argomenti è spinto da ben altre motivazioni». A parlare è l’Imam Mohamed Guerfi, presidente del consiglio islamico di Verona, che lunedì, insieme a don Diego Righetti, parroco del Duomo, è intervenuto come relatore all’incontro «Conoscere l’Islam» ospitato all’Utlep. In una sala civica gremita, Guerfi, non si è sottratto alle tante domande dei partecipanti proprio in merito alle scottanti questioni legate all’Isis, ai recenti attentati dei gruppi di jihadisti e alla polemica sorta sull’opportunità o meno di festeggiare il Natale o mantenere i crocifissi nelle scuole. «Ma chi lo dice che il presepe o il crocifisso urtano la sensibilità dei musulmani?», ha tuonato Guerfi – Tutto questo non ha alcun significato e sotto sotto, purtroppo, nasconde un attacco a Dio, non al presepe, al crocifisso o al velo islamico. La realtà è che queste persone vogliono eliminare Dio da qualsiasi altro luogo che non sia una chiesa o una moschea. Togliere questi simboli cristiani in nome di un presunto rispetto alla sensibilità dei musulmani non è accettabile». Riallacciandosi a quanto sottolineato da don Righetti, che ha citato papa Francesco e il suo forte invito rivolto a cristiani e musulmani «di rimanere uniti perché cessi ogni azione che da una parte e dall’altra sfiguri il volto di Dio», Guerfi ha poi avuto parole molto dure nei confronti di «coloro che sporcano il nome di Dio e dell’Islam giustificando i loro crimini con la religione». «Quelli legati all’Isis», ha proseguito l’Imam, «sono solo assassini e criminali che hanno rubato a noi musulmani la parola “Dio è grande”. Questa parola per noi è sacra ed è solo nostra. Loro invece la infangano. Ed usano l’Islam ed il nome di Dio per un potere politico e soprattutto economico. Bisogna parlare chiaro, senz aipocrisie ed ambiguità». «L’unico modo per sconfiggerli», ha concluso Guerfi, «è che cristiani e musulmani facciano fronte comune». E.P.

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